Fate presto, voi……

Mi si rimprovera che mi alleno poco. E, al di la’ dell’attuale periodo specifico di limbo, puo’ essere vero. Bene, ma come faccio ad allenarmi di piu’, se come oggi, dopo 45 minuti di corsa di buon passo, ma non certo al massimo (5′.38″/km, considerato che era vallonato), non camminavo neanche piu’ per il dolore, al solito posto, ovvero alla congiunzione della fascia plantare con il calcagno? Da quando mi si e’ riacutizzato il problema (16 giugno alla fine di Bardolino) ho corso 2 volte, e dal 24 luglio. Una volta da solo 30 minuti ed una volta con il coach 1h e 20′ discontinua. Ho corso troppo? 12 sedute di tecar, massima attenzione alla camminata, solo tanta bici e tanto nuoto, nei quali il dolore e’ assente.

E’ seccante arrivare ad un bel livello di forma (diciamo che i primi sintomi del dolore attuale al piede risalgono ad aprile) con il primato personale nella mezza maratona appena sfornato, a 50 giorni dall’IM Lanzarote doversi fermare di botto con il piede che urla di dolore. Poi con delicatezza riprendere a correrci sopra, azzerando il programma specifico della corsa e finire l’IM comunque (non e’ che di corsa ne avessi, in verita’) poi riprendere l’allenamento per la gara “della vita” (che doveva essere l’IM di Francoforte) e ancora sentirsi bene, tanto da migliorare ulteriormente il personale a Bardolino, quando negli ultimi 3 metri, per il gusto dell’agonismo (ok, ho fatto una cavolata, lo so), nello scatto per l’857imo posto sentire di nuovo il dolore. E’ molto seccante.

Io invidio quelli che non hanno mai un dolorino, un tirotto, uno strappetto, un niente, per cui si allenano dal primo giorno all’ultimo, al massimo, con costanza dedizione e risultati. Sono certo che piangerebbero al mio posto. Io da quando ho iniziato a fare sport “per davvero” oltre all’attuale micro strappo (= grande dolore) ho avuto 2 neuromi di Morton, diverse costole rotte e una vertebra incrinata per cadute in bici (ah, ci sono quelli che -evidentemente- rimbalzano, quando cadono) e un’orecchio scoppiato dopo una gara. Strappi veri e propri no, ma continuamente ho doloretti ai tendini. Una volta la cuffia dei rotatori (nuoto), un’altra la fascia plantare (corsa). Chissa’ che mi portera’ la bici, non meno di una prostatite, visti i precedenti!

Con le dovute proporzioni mi sento come Baggio, lui le ginocchia, io i piedi. Lui aveva la classe per salvarsi, io non me ne farei granche’, anche avendola. L’affinita’ che mi sento con lui e’ quella di avere la forza di ricominciare ogni volta. Ed ogni volta soffro perche’ il fisico e la testa ci sono ma quel qualcosa che non va non mi permette di andare di piu’ e meglio. Amaro destino: perche’ in bici dove non ho (tocco ferro) al momento alcun impedimento fisico non ho la forza, la gamba. E di corsa dove mi sento piu’ forte e piu’ veloce (sempre fatte le dovute proporzioni, sono sempre l’Ironridicolo!) sono limitato dal dolore.

Si, fate presto, voi. A parlare. La fate facile, voi…

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