IM France

Ieri, a Nizza una folta schiera di amici ha completato la fatica dei 3,8 km di nuoto, 180 km di bici e i 42,195 km di corsa.

Voglio quindi dedicare questo post a chi ha completato l’opera:

Martina Dogana su tutti, icona delle distanze lunghe, ha vinto la gara femminile (28a assoluta) con il tempo (strepitoso e record della gara) di 9.35.29,
Filippo Coin (ex compagno di squadra) 11.37.38
Stefano Gregoretti (Greguràtt) 11.43.32
Luigi Ferrante (che si e’ innamorato dell’IM leggendo questo blog) 12.14.41
Benedetto Bonomo (con cui ho condiviso gli ultimi km di Klagenfurt 2006) 12.55.15
Giampaolo Tuttolomondo (Irontaxi) 13.10.24
Giampietro Cornaro (con cui condiviso gli arrivi di Zurigo 2004 e Lanzarote 2007) 15.26.22

Ma anche un grosso augurio a Lucianone Bonomi, ritiratosi, che ritrovi prestissimo il feeling con la distanza IM: sono certo che la dolce e fresca mogliettina sapra’ fargli passare la delusione.

Bravò bravò a tutti!

3 commenti su “IM France

  1. ciao Federico, guarda ormai non mi incavolo nemmeno più, non so più che pensare….
    ancora una volta il mio stomaco non mi ha permesso di alimentarmi ed idratarmi a dovere e col dcaldo di domenica appeno ho avvertito i sintomi di un colpo di calore ho preferito fermarmi. Nel nuoto ho fatto il mio miglior split di sempre nonostante fosse la mia prima nuotata seria in mare – galvanizzato sono partito come un razzo nella bici tant’è che mi son dovuto frenare tanto era la facilità di pedalata – ho cercato di dosare le forze sul falsopiano ma appena ho cominciato ad alimentarmi sono cominciati i problemi e nemmeno l’acqua mi stava giù – ho tenuto duro sino al 90° per poi affrontare la parte semplice del percorso – ma niente da fare i secondo panino dopo averlo masticato per 15 minuti l’ ho sputato e nemmeno l’acqua mi stava giù. non so più che pesci pigliare…..

    Comunque sia se l’ anno prossimo lo vuoi fare preparati perchè quello che lo chiamano “plat” o è falsopiano in salita 2% oppure tutto vallonato da spingere.
    A mio avviso i 1800 mt di dislivello sono un po ottimistici – e la discesa di 35 km è perfida tutta tornanti e controcurve – ho visto parecchi dritti e forcelle rotte – non voglio fare terrorismo ma almeno sai cosa ti aspetta.

    Stai tranquillo che se vengo a capo della matassa – ci riprovo

    ciao Luciano – in bocca al lupo per Francoforte.

  2. E’ la tensione. Secondo me dovresti vivere l’IM come il primo, scanzonatamente e senza aspettarti nulla. “Come viene viene”. Soprattutto allenarti tranquillo prima. M;agari proprio andando all’IM sotto allenato (almeno, rispetto agli ultimi), un po’ “alla boia d’un giuda”, perche’ mi sembra che tu ti aspetti troppo dalla gara. Fallo come una scampagnata. Credo che il problema sia solo li’.

    Tutti mi hanno detto che e’ duro. Alcuni anche peggio di Lanzarote, soprattutto la maratona. Lo faro’ il prossimo anno e vedremo.
    Ciao Lucianone!

  3. Ciao Federico, tu dice che è la tensione – io non credo – sono partito appunto con l’ unico obiettivo di portarlo a termine, ad un certo punto ho raggiunto Cornaro e mi son detto lo faccio con lui (senza fare scia!!!) e gli ero davanti pochi metri – poi il buio!!! sinceramente più calmo di così non vedo come potrei fare – mi sono allenato a puntino tan’è che nonostante la crisi la salita sono riuscito a terminarla, ma il buon senso mi ha evitato danni peggiori credo – se fosse tensione non avrei mal di stomaco ancora oggi!!!

    porca boia, adessso punto a Mergozzo – per Bellagio sono in forse.

    Se decidi di fare Nizza – ci faccio un pensiero – Embrun secondo me è fuori dalla nostra portata – dovremmo essere dei fuscelli da 70 kg al massimo per farlo e correre la maratona sotto le 4,30 nell’ IM.
    Però i i miracoli possono succedere.

    Mandami per cortesia il tuo indirizzo Mail.

    ciao Luciano

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