XV Giro dei Castelli Malatestiani e della Repubblica di San Marino.

Anche quest’anno, come una sorta di penitenza, decido di iscrivermi e partecipare a questo giro (eufemismo romagnolo) in bicicletta. Memore di quanto avvenuto l’anno passato (vedi il post dedicato) e il non necessario eccessivo chilometraggio per Montecarlo, ripieghero’ per il percorso medio, di soli 102 km. Che comunque non mi fa evitare le salite piu’ dure, come San Marino, Cornacchiara, Sogliano, Torriana e Verucchio: pero’ almeno (spero) non arrivero’ ultimo.

Sveglia alle 5, e nonostante tutto in Fiera Rimini solo alle 6.40, appena in tempo per posteggiare, scaldare la gamba, salutare i prodi ragazzi di Salieri, quelli tosti, quelli che saranno la’ davanti a guidare la corsa (come Corradini, che vincera’) e il Negro nell’insolita veste di team manager. Poi via, in griglia. Partenza ore 7 spaccate, e ho gia’ la barretta alla pesca del pacco gara sullo stomaco (sara’ il mio tormento per tutto il giorno). Come sempre, partenza a velocita’ controllata (50 km all’ora), e ben presto rimango indietro. A Faetano, a meta’ della prima salita sono fra gli ultimi, ma oggi la gamba gira, e ben presto mulino il 34-27, poi il 24 (ed anche il 21!) e recupero un po’. Passato San Marino, con i soliti su e giu’ che mi distruggono, il primo passaggio a Verucchio arriva presto, e poi si prosegue con un bel piattone dove mi infilo in un paio di treni ai 40 all’ora. E ora deviazione per Borghi, su per la Cornacchiara che e’ li’ che ci aspetta.

Dura, durissima, ma anche qui, passata meta’ salita riparto con un ritmo superiore di quanto abbia iniziato e recupero un po’ di gente. Qualche chilometro di mangia e bevi e su ancora per Sogliano. Divisione dei percorsi, e scendo a sinistra, come detto per il medio, e discesa a rotta di collo per Ponte Uso. Un gruppo di vacanzieri toscani non iscritti mi raccoglie e mi portano alla salita di Torriana in un amen, dove -pero’- mi salutano e salgono a velocita’ tripla.

Anche se con 50 km in meno e’ sempre una salita mortifera, ma stavolta non mollo e me la faccio tutta senza piede a terra. Cosi’ come imbocco la salita di Verucchio con slancio e solo una necessita’ fisiologica mi impedisce l’en plein. Da Verucchio al Parco e’ tutto un su e giu’, a rotta di collo cerco di agganciare un treno ma non ci riesco, pero’ e’ praticamente finita: curva secca a destra per il parco Galvanina. A 300m vengo superato da Corradini, il vincitore del lungo. Mi ha dato 50 km…

All’arrivo finalmente un bel po’ di gente, e un buffet/ristoro discretamente fornito. 4 ore e 7 minuti, sempre un tempo indecente per un ciclista, modesto per un triathleta, buono per un IM finisher 😉

Peccato non esser riuscito a nuotare in acque libere (mare) neanche questo week end: sembra fatto apposta: tutte le volte il mare si guasta e lo ritrovo mosso. Vorra’ dire che al Larvotto dovro’ fare uno sforzo di memoria, per ricordare come si nuota in mare….

XV Giro dei Castelli Malatestiani e della Repubblica di San Marino

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