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Qui ci viziano troppo. Le cene sono squisite, raffinate e succulente: dobbiamo tafgliare alcuni piatti. Cosa che -a malincuore- stamattina abbiamo messo in atto cancellando dal menu due portate. Lo facciamo per noi. Altri ospiti sono insaziabili, specie 2 coppie di vecchietti che con calma serafica spazzolano via tutto cio’ che gli capita a tiro, ma in generale ben pochi lasciano nel piatto briciole. Ci sono voluti 2 giorni ma finalmente abbiamo capito tutto. Prima di mezzogiorno qualsiasi attivita’ sportiva e’ improponibile, il freddo infatti e’ veramente incredibile. Costantemente sotto zero (o quasi) la mattina fino alle 11 ci sono ancora 5/7 gradi sottozero. Verso mezzogiorno il sole scalda il fondo valle e si ragiona.

Stamattina, dunque, ci siamo alzati con molta calma e con altrettanta calma siamo andati a cercare il proseguimento della pista, che ovviamente avevamo sotto il naso, appena un po’ dentro al centro di Medraz (ma i cartelli c’erano). Ritornati in hotel ci siamo preparati. Oltre la pista di ieri abbiamo proseguito fin quasi a Neustift, per oltre 4 km e mezzo, in una pista non difficile ma con un paio di passaggi che al ritorno mi hanno fatto capire quanto io e lo sci di fondo siamo diversi. Alla fine, una caduta rovinosa (sia pure a 0 kmh, ma su ghiaccio polare e durissimo), un cappuccino e tanta fatica. Al ritorno in hotel meritata merenda (polpettine di carne strabilianti e torta di mele), innaffiata dalla birretta oramai consueta.

La sciata di oggi

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