La vera novita’, pero’, e’ stata l’umidita’. Avevo il nastro del manubrio inzuppato di sudore, e nelle discese non sono mai riuscito ad asciugarlo! E poi tutti e 102 km in un bagno di sudore. Alla partenza due chiacchiere con un super triathleta, Piolanti, compagno di squadra del guru Ettore e padre di una campionessa italiana, sempre di triathlon. Poi si parte. Dei valorosi nuotatori dello Stadio del nuoto di Riccione neanche l’ombra: alcuni come il Greguràtt e’ scontato, lui ha pescato il gruppo sulla via Emilia e aveva finito la sua fatica neanche alle 10 e 15.
Antonio non pervenuto. Il Piranha… Beh, basta il nome. Per il resto mi serviva fare chilometri, quindi andatura tranquilla e regolare. Nessuna esitazione, ne’ sul Torriana ne’ sul Verucchio, ma i piedi quelli mi hanno un po’ tormentato, piu’ dell’umidita’. Stavolta i primi del lungo mi hanno preso ben prima dell’anno scorso, ma oggi e’ merito loro, piu’ che mio demerito.
Un particolare ringraziamento, poi, a Paolo, Bambuggia e all’allegra brigata Salieri, che alla fine mi hanno assistito come ancora dei loro. Grazie!
Altre amenita’… L’anno scorso avevo usato la Colnago dotata di 50-34, e quest’anno la Ciicsuno con il 53-39: nessuna differenza, anzi, con il 53-39, pur con un tempo maggiore (anche perche’ ho fatto piu’ chilometri in solitudine), alla fine ero meno stanco.