Chiaramente, dato che se una cosa puo’ andare peggio ci va, il Garmin e’ in tilt, le cadenze vanno e non vanno e la velocita’ spesso e’ doppia della realta’. Zona cambio-Sant’Ilario-bivio per la litoranea, 40 minuti. E 17 chilometri. Il passo e’ quello, 20 kmh. Sara durissima. Mogio mogio torno all’hotel e la Gira family -a passeggio- cerca di tirarmi su. Decido allora di prendermi il meglio, il nuoto. In spiaggia Carla e’ appena stata punta da un’ape, e la coscia le si sta gonfiando. Pero’ ha reagito bene, e cosi’ verso le 13 indosso il mutone e mi butto. C’e’ un po’ d’onda, ma passata la risacca il mare e’ stupendo… Mi faccio un po’ di mare, e sto gia’ meglio. Almeno in acqua mi godro’ la frazione.
Pranzeremo sulla spiaggia con una discreta insalata al Capriccio, bord de mer. Nel pomeriggio, mentre io litigo con i Garmin, Carla va in spiaggia e la raggiungo per poi andare fino all’Iselba, dove sono spiaggiati fratellone Gianluca e il guru Ettore, accompagnati dalle deliziose mogli.
A chiudere la giornata una corsetta, giusto 5 km e mezzo per tenere la gamba in tiro. Ma e’ gia’ tempo di pasta party, e l’anonimo di turno, vista la non certo abbondante libagione, ci ammonisce: “Visto cosa succede quando si lascia “il circuito” (delle M con il puntino)?
Tanta buona volonta’, ma un piatto di orecchiette al pomodoro (a richiesta anche in bianco) e crostate non di pasticceria… Insomma, un po’ scarsini. E intanto Gianni e Luciano sono arrivato e stanno cenando all’hotel, e ci accomodiamo con loro. Ci offrono formaggi e dolci, e satolli procediamo poi per una passeggiata digestiva per le vie del paese. In poco meno di un’ora incontriamo tutti i pastaroli presenti, una marea, tanto che forse, adesso sono meno gli abitanti di Marina che i bolognesi presenti..