The “P. in the world” Day

Dove P. sta per cognome di Carla. Ovvero una festa di tutti i parenti (abitanti fra Crespellano e Sassuolo) dei capostipiti C. e A., a cominciare dai primi figli, 9 fratelli (5 viventi), ovvero gli zii di Carla e giu’ fino a qualche pronipote. Un centinaio, tutti riuniti per i 60 anni dello zio F., curatore storico della Ca’ Ghironda, area museale di sculture all’aria aperta (ma anche quadri, all’interno) poco sopra Ponte Ronca.
Uno di quegli avvenimenti che Carla rifugge, e che invece ci ha trattenuto fino quasi ad essere gli ultimi ad andarcene, tanto riuscito bene. Si, perche’ ben difficilmente, in gruppi familiari cosi’ numerosi, c’e’ una tale armonia e complicita’ fra fratelli come in questa. Tant’e’ che la partecipazione e’ stata totale, e con grande felicita’ di tutti.
Cosi’ stamattina non abbiamo potuto partecipare alla consueta corsetta, ma ieri abbiamo comunque consumato il nostro rito, in quel di Pianoro (la Du pas par Pianor), occasione l’apertura della Sagra locale. Succosa perche’ avevo invitato Andrea, un futuro triathleta della polisportiva (con ottime potenzialita’) che mi ha chiesto di introdurlo. In verita’ la presenza di Lucianone ha rimescolato le carte, e da un tranquillo allenamento la corsa si e’ trasformata in un 6,7 km all’ultimo sangue, con un passo per me troppo veloce (per cosi’ tanta salita….), ma la sfida era troppo sugosa, cosi’ ho venduto cosi’ bene la pelle che alla fine (complice Andrea che sul finire rallentava il passo) ho vinto di pochi centimetri. Ma ho vinto.

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