Pulcinella (il segreto di)

Da piu’ parti mi viene chiesto come mai non partecipo alle podistiche domenicali, o a qualche mezza maratona. E alla mia risposta piu’ o meno vaga (ma vera, tipo “non ho la testa per finire una mezza”, “non ce la facciamo io e Carla ad alzarci cosi’ presto”) lo sguardo e’ di quelli “ah, ti stai allenando di nascosto, cosi’ alla fine ci batti tutti”. Al che mi scappa da ridere. Primo perche’, anche volessi allenarmi di nascosto, i report dei miei allenamenti sono o qui o (anche peggio) su Facebook, quindi -come da titolo- “il segreto di Pulcinella”.

Secondo anche se sto calando “bene” di peso, e di conseguenza mi alleno molto bene, non ho acquistato quella velocita’ (a nuoto, in bici e di corsa) da poter dire batto Tizio o Caio. Corro sempre a 5.30/km, magari un diecimila lo faccio a 4.55/Km (evento) e in bici in salita sono sempre piantato, ed in pianura se tengo i 30 kmh lo segno sul calendario. A nuoto riesco a fare 200m in 3.16 alto (o un 100 in 1.27), ma mi sa che se non mi metto a fare dei mille, scoppio in fretta ai prossimi impegni triathletici.

Ieri ho completato l’iscrizione all’IM Wales, 11 settembre, quando ci sara’ da ridere gia’ dal nuoto, che si preannuncia freddo. Non fresco, freddo. Tuttavia potevo non competere con Gianni per un altro anno? Sia mai! Cosi’ quest’anno mi vedrete spesso in foto in gara: Florida (mezzo), Pescara (staffetta di nuoto), Lake Placid e Galles. Piu’ gli immancabili olimpici e sprint.

Intanto per tornare all’oggi, ho talmente timore di soffrire la fame il venerdi (giorno che sarebbe di riposo) che -venerdi, appunto- ho preso la bici e sono andato da Gianni, il quale non se l’e’ fatto ripetere due volte e mi ha portato in giro, chiaramente visto che in pianura gli tenevo il fianco mi ha portato in salita, dimostrandomi una volta di piu’ quanto sono tristo appena la percentuale di pendenza si discosta un po’ dallo zero.

Sabato pero’ ho rallentato, ed al posto di (un’altra) uscita in bici, ho recuperato un po’ di nuoto, sempre con i master, per un 2200m complessivo. Ieri la “solita” seduta di corsa, con le 8 variazioni da 2′ al medio estensivo con 2′ di recupero al lento.

Ed oggi mi sono regalato un’altra mattata. Visto il tempo incerto e complice un articolo di Ciclismo, sono andato fino a Casalguidi (provincia di Pistoia) e inforcata la bici ho scalato (!) San Baronto dai tre versanti principali: Casalguidi (appunto), Lamporecchio e Vinci. Il primo non me ne sono neanche accorto, il seocndo e’ bello duro, Vinci lo ricordo molto bene per le secchiate di pioggia prese in quasi tutti gli 11 km. Ma ero in buona compagnia.

Interessante salita, ogni versante ha la propria peculiarita’ e rappresenta bene diverse tipologie di sforzo. Da Casalguidi e’ un 6 km abbastanza regolare, intorno al 5% medio, da fare ad alta cadenza, da Lamporecchio e’ piuttosto dura, anche perche’ sono solo 4 km, mentre da Vinci e’ molto lunga (11km circa, non 15 come dice il cartello) ma pedalabile -volendo- tutta con il rapportone (non io chiaramente, anche se qualche tratto l’ho tirato con il 50). Il dramma, come sempre, e’ l’A1 tra Bologna e Firenze, che mediamente ti becchi una fila per tratta, e siccome all’andata non l’avevo presa, giustamente al ritorno ne ho prese due…

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