Sono andato a Canossa

Letteralmente, ma senza aver nulla da farmi perdonare. L’occasione e’ venuta per l’acquisto delle nuove scarpe Newton da correre, sia mie sia di Carla e alla Maxent di Albinea sono certo di trovare le Newton e non solo. Stavolta, pero’ ho caricato la bici, dato che da Albinea ci sono alcuni interessanti percorsi su cui pedalare. Nebbia svanita ed in poco piu’ di un’ora ero la’, dai mitici Gianluca e Marcello, dove oltre a fornirmi di splendide scarpe nuove mi hanno anche presentato i nuovi prodotti, molti di quali irresistibili (bici Scott e Look su tutto), e mio malgrado ho ceduto solo su dei gambali X-Bionic (di cui mi ha detto meraviglie), gel e barrette.

Da li’ sono arrivato a San Polo d’Enza, e trovato un parcheggio ho imboccato la salita per Canossa che passa da Grassano. Dieci chilometri nervosi ma molto panoramici, anche se mi sfugge il motivo per cui una duchessa abbia preferito le pendici degli appennini reggiani, nella seconda meta’ dell’anno 1000, avendo a disposizione un territorio che dalla toscana arrivava fino al lago di Garda. Me lo chiedo perche’ e’ risaputo che quel periodo era particolarmente gelido (meteorologicamente parlando), e perche’ io, nonostante fossi piuttosto coperto e con il termometro che segnava 12 gradi patissi un freddo micidiale. Ai piedi delle rovine del castello (540m), inoltre, tirava anche un vento freddo che entrava direttamente nelle ossa.


Dopo aver scattato qualche foto sono sceso verso Ciano d’Enza, convinto (ma non del tutto) di fare l’ascesa da questo versante. Arrivato a Ciano ho preferito risalire per scaldarmi, il che e’ tutto dire… Dalla cima sono repentinamente ridisceso a San Polo, per un giro di 2 ore abbondanti e quasi 36 km.

Ieri avevo riposato, mentre lunedi sono andato a nuotare: la solita impegnativa seduta di nuoto.

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