Quel sorrisino da ebete di un primario…

[Mi scuso fin da subito per lo sfogo e il linguaggio non proprio ortodosso]

Erano anni che non lo vedevo. Mi capito’ circa 15 anni fa quando feci un controllo delle allergie, dato che -avendo gia’ i tre gatti pelosi, che ho ancora- soffrivo anche di asma (oltre che ancora fumatore incallito). La dottoressa, effettuando tutti i test di modo che le mie braccia, alla fine, erano un campo minato violato, sentenzio’, con quella spocchia del “so-tutto-io” che il mio problema erano i gatti.

Certo avra’ studiato anni ed anni china sui libri, non godendosi le eta’ della giovinezza e della maturita’, osteggiando i giovinotti che le ronzavano attorno in cerca di cogliere il fiore della sua femminilita’, e dunque questa cosa la deve aver resa un po’ acida, tanto che la sua sentenza (inappellabile, come quella della Santa Inquisizione) fu quella che l’unica soluzione era “di liberarmi dei gatti”. Di smettere di fumare no, o almeno non cosi’ importante come di liberarmi (immmediatamente!) dei gatti. (Si, aveva i denti gialli).

Benedetta primario del piffero! Se avessi scopato di piu’ e studiato di meno il tuo cuore arido di sentimenti avrebbe forse elaborato meglio il concetto “ho 3 gatti = mi piacciono i gatti”. La mia risposta fu altrettanto lapidaria, ovvero che piuttosto che dei gatti mi sarei liberata di lei (primario), suscitando in lei la prima reazione umana di vergogna, ovvero arrossi’. Chiaramente smettendo di fumare (ed inizando a fare sport) anche l’asma svani’.

La stessa spocchiosa espressione, accompagnata da sorrisetto ebete ce l’aveva stampata il (immagino) primario (ed assistente) che ha effettuato la visita a Carla ieri mattina. Lei non vuole che scenda in particolari, ma posso dire che la sua disarmante imbecillita’ ci ha impedito una qualsiasi replica alle stronzate che stava(no) proferendo, un misto (anche piu’ antipatico) fra il “so-tutto-io” e il “ci sono problemi ben maggiori al mondo”, come se la sua mission non fosse quella di sparare diagnosi astratte (solo una veloce occhiata agli esami pregressi) seduto dietro una scrivania come un travet di memoria Sordiana, ma di un novello medico senza frontiere che salta da un ferito all’altro in una guerra sperduta nel mondo.

Finche’ avremo imbecilli con un camice (e un titolo con la P) che considerano lo sport come uno sciocco capriccio (peggio ancora se fatto in eta’ adulta), non potremo certo definirci paese civile. E poi ci chiediamo come mai abbiamo -pur con un modello di alimentazione invidiato (e copiato) dal mondo intero- piu’ di un terzo dei nostri bambini/adolescenti in sovrappeso se non obesi. Del resto coloro che hanno un regime di vita assolutamente sregolato sono (statisticamente confermato) i medici…

Mi domando se una persona cosi’, quando va a casa, al calduccio del suo rifugio, si sente soddisfatto… Se, in sostanza, era la vita cui agognava in gioventu’, o se come la sua collega di 15 anni fa avrebbe fatto meglio a scopare di piu’ e a studiare di meno.

2 commenti su “Quel sorrisino da ebete di un primario…

  1. dai frenki hai ragione, ma oggettivamente c'è gente che va dal medico per delle fregnacce.. E far capire a un medico che non fa sport dell'importanza di muoversi è praticamente impossibile!

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