70.3 Mallorca – Dia 3

Tappa di trasferimento, oggi. Dopo una colazione in relax, fatte le valigie, partiamo alla volta di Alcudia, anzi, Port d’Alcudia, dalla parte opposta dell’isola, distante una cinquantina di chilometri. Trovato subito l’hotel (anzi, l’aparthotel), Iberostar Ciudad Blanca, ci dicono di attendere un’oretta che finiscono la camera, tuttavia, Alberto, uno dei portieri ci prega di lasciare i documenti cosi’ fara’ la regiatrazione. Io gli parlo in inglese, lui mi risponde in spagnolo. Insomma io capisco niente, lui tutto. Naturalmente al nostro ritorno dovra’ fare la registrazione completa, facendoci perdere un’altra mezzora…
Subito ci godiamo un caffe con vista spiaggia, che appare piu’ larga di quella di Palma, ma il lungomare e’ un sentiero stretto per i pedoni, con le case e gli hotel molto vicini. Mentre la strada su cui si ha l’accesso agli hotel e’ molto trafficata, cosa che a Carla non piace per nulla. In effetti le differenze sono notevoli, qui sono molto di piu’ gli inglesi, ed anche le scritte adeguate. Per contro gli inglesi sono molto piu’ tranquilli (all’apparenza).
Gironzoliamo un po’ e poi decidiamo che una pizza del PizzaHut sara’ il nostro pranzo. Alla fine fara’ anche da cena, vista la mappazza che ha creato sullo stomaco. Per cercare di digerire il tutto arrivamo fino alla zona “Ironman”, gia’ hanno allestito la zona cambio, il traguardo e stanno tirando su le varie tende che ospitano i negozi, il race office e la stampa, mentre i meccanici delle biciclette gia’ lavorano a pieno ritmo. Pure il traguardo fa gia’ bella mostra….
La mia S5 giace ancora dentro il valigione, e solo ben oltre le 15 riesco a metterci le mani. Tutto bene tranne la batteria, misteriosamente morta. Mmmmh, strano, l’ho usata per il mio giretto post incidente, a Riccione il 26 aprile e funzionava tutto…. Pero’ prima di partire (domenica) era scarica… Ricaricata in toto, dopo 3 giorni di valigia di nuovo scarica? Mah… L’unica soluzione (nella peggiore delle ipotesi sara’ noleggiarne una, a trovarla. Che pero’ non sembra impossibile. Vedremo domani quando la portero’ a controllarla per bene. 
Al ritorno abbiamo fatto una po’ di spesa, visto che abbiamo i fornelli. Come detto la mia cena e’ stato un bel “canarino” (acqua calda e limone, eh!”) e per Carla un caffe’. Dai che domani e’ un altro giorno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *