Ironman Emila Romagna e Tartufo Trail

L’Ironman a Cervia, presto detto, l’ho affrontato senza preparazione, con uscite in bici rare e mai superiori a 90 km (e poi e poi) e qualche corsa qua e la’ (soprattutto trail). Solo il nuoto avevo cercato di curare al meglio, essendo poi il mio sport migliore. Sperando di uscire bene dall’acqua, infatti, contavo di aver conservato le forze per questi 180 km che si pensavano facili, per via del dislivello minimo (700m in 180km) ma poi risultato letale poiche’ concentrato tutto in 2 km (per ciascun giro) della scalata a Bertinoro.
Comunque, un buon nuoto mi ha aiutato, ma non salvato, e gia’ dopo 90 km di bici ero alla frutta, e nel secondo vedevo le streghe, fra fatica e male ai piedi. Gli ultimi dieci chilometri, poi controvento, non proprio una goduria. Sceso dala bici mi rimanevano 5 ore e mezzo per la maratona, e (forse) con i piedi a posto avrei potut provarci, ed invece dopo 8 km non riuscivo neanche piu’ a camminare, dal male, e ho alzato bandiera bianca. Vorra’ dire che ci sara’ un’altra occasione per arrivare a 20.

 

Ed oggi mi sono presentato insieme ad altri 3 Spartans a questo Trail del Tartufo, distanza 17 km per vedere di incrementare un po’ le distanze e capirne di piu’. Quindi Calestano, ameno paesino di collina in provincia di Parma, laddove il salume impera. Qui, in verita’ impera il tartufo, di cui ieri sera (era improponibile per noi, la trasferta in giornata) abbiamo tessuto le lodi, Carla con Uovo in crostone e tartufo, io con filetto di Fassona (e tartufo) e Massimo, altro Spartans con il tagliolino. Tutto sublime.
Un po’ meno l’albergo, sopra al ristorante, bello perche’ rimodernato mantenendo lo stile ma rumoroso e piuttosto freddo, visto che eravamo anche a 420 slm.
Stamattina alle 7.30 ci raggiungono Nicola e Matteo, che deve farmi da chioccia per introdurmi in questo mondo a me sconsociuto, e Francesco, nato e cresciuto qua.
Alle 8.00 si parte, tutti assieme, 17, 28, 51 e 68 km sulle colline che sovrastano il paese. Il percorso che affronteremo presenta 930m di dislivello, e si comincia subito a salire. E salire… In realta’ le salite sono due, comunque molto lunghe e irregolari, la seconda poi sassosa e piuttosto ripida.
Per fortuna non ha piovuto da tempo e sono rari i pezzi fangosi. Il percorso e’ sempre abbastanza largo, tranne gli ultimi chilometri che sono in single track, come mi hanno spiegato. In salita non mi fermo mai e talvolta corro (ed e’ gia tanto), ma in discesa sono ancora molto imbarazzante. Dopo circa 12 km sono molto stanco, e durante la discesa l’immancabile storta e un tirotto ad un muscolo a me sconosciuto.
Alla fine arriviamo, insieme, io, Kappa e Francesco in 3 ore e 19, e il lavoro da fare e’ tanto, ma anche la curiosita’. Soprattutto la mia testardaggine.

 

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