Ci siete o ci fate?

Continuate a scrivermi di essere pronti per un Ironman, cioe’ volete provare di farne uno, di allenarvi per qualcosa (maratone, granfondo, etc.) ma pensate anche a “quello”. E mi chiedete come fare, perche’ vi basta finirlo, che gia’ e’ un impresa riuscire a partire etc. etc. etc. Oh, che ve lo dico a fare? Provateci, seguite i miei allenamenti e iscrivetevi. Nel mio sito troverete i racconti di ben 6 IM (di Klagenfurt solo le foto) e di un mezzo IM, quello inglese, che da solo vale doppio.

Ho cercato di scrivere emozioni, e quant’altro, ma in questo blog cerco anche di scrivere come ci si arriva ad un IM, quanto bisogna allenarsi. Nel mio sito troverete un link per ordinare un “book” cartaceo di allenamenti, con diversi livelli, altri siti sono Training Peaks o anche quello di Gale Bernhardt. Questi ultimi sono solo consultabili online, ma tutte le mattine, nell’email insieme alla newsletter che vi da il buongiorno, troverete l’allenamento quotidiano.

Insomma, basta SOLO nuotare, pedalare o correre, sempre piu’ forte, sempre piu’ a lungo? No. Nessuna persona normale (nemmeno io!), dopo 180 km di bicicletta (e 1 ora e 15, o 1 ora e mezza di nuoto in una tonnara) ha voglia di farsi 42,195m di maratona, anche di passo per finire una fatica in 10, 11 12 ma anche 15,16 o 17 ore. Ho visto atleti che in bicicletta mi passavano dopo pochi chilometri (a nuoto un po’ mi difendo!) che dopo pochi chilometri dal cambio bici/corsa erano fermi, seduti sul ciglio della strada e nessuna voglia di continuare. Testa china o sguardo perso nel vuoto.

Un IM e’ tutto qui, se hai la capoccia (ma sarebbe meglio dire, se NON ce l’hai…) allora si, ce la fai. A finirlo, intendiamoci. Qui non sto parlando di chi scende sotto le 11 ore (ma anche su questi soggetti ci sarebbe qualcosa da dire). Sto parlando di chi lo fa per scommessa, per una buona causa o per provare a se stessi o agli amici che “Anche io, si!, l’ho finito”. Insomma posso raccontarvi tutti gli allenamenti fisici che faccio, e voi seguirli fedelmente, (e con risultati migliori, nella stragrande maggioranza dei casi) ma quando siete la’, in riva del lago (o mare) alle 6 e 58, due minuti prima del colpo di cannone, sara’ la vostra mente che vi dira’ ok, ce la faccio o dopo qualche ora farvi scoppiare. Vabbe’, che ve lo dico a fare, avete gia’ deciso…

E ordunque, oggi il coach ha sentenziato:
400m di riscaldamento a stile libero, di cui 200m con le palette.
Poi un po’ di tecnica, pallanuotista stavolta (testa sempre fuori dall’acqua e bracciata corta):
4 x 25m uno, solo con il sinistro, uno, solo con il destro, uno alternato ed uno completo. 2 volte, 50m sciolti dopo ogni serie.
Poi, il piatto forte:
6 serie, ciascuna composta da un 50m, un 100m e un 150m in cui il primo 25m era sempre a delfino, e uno si’ ed uno no con le palette. A 1’10” ogni 50m (2’20” il 100 3’30” il 150), anche se inizialmente era 1′.
Seduta molto pesante. Specialmente i set con i 25m a delfino con le palette, perche’ le braccia pesano quintali. Senza, anche se sono piu’ lento, mi salvavo.

Eppoi che piove, senno’ 2 orette di bici erano da programma.
Avanti pure…

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