Finche’ la barca va…

…lasciala andare, cantava una Orietta Berti molti anni fa.

Stamattina, quando ho messo la bici in auto per andare dal mitico Gira a provare le nuove mute, per poi inforcare Die weiße Dame e partire per un po’ di bici, mi scappava da ridere: dove volevo andare dopo la mezza di domenica, i pesi e i 3km a nuoto di ieri? Al massimo faccio una seduta di scarico, mi sono detto: un’oretta e via. E invece, partendo da Zola una volta a Calderino, ho ripreso il filo interrotto della Dieci Colli, cioe’ Monte Maggiore, che ho rifatto, e via via che pedalavo le gambe giravano, e bene. Quindi ho riscalato Zappolino, stavolta ho puntato verso Castelletto di Serravalle, poi Tiola e infine sull’onda dell’entusiasmo, Bortolami (da Savigno). Ovvero il quarto, il quinto, il sesto ed il settimo colle della GF. Ognuno diverso.

Monte Maggiore, un chilometro secco, con 2 tornanti e un 16% di punta, ma neanche il tempo di dire “pero’!” che si e’ in cima. Zappolino, breve ma spezza gambe (ardimentoso, chiamarlo colle, in verita’), Tiola, tignoso e lungo, illude, perche’ spiana poi riparte, mai duro (al massimo segna 11%) pero’ non molla mai. Infine San Prospero/Bortolami: 7 km ben distinti in 2 parti: fino a San Prospero 4 km “pedalabili” e godibili, e la seconda parte, da dopo il Bar di San Prospero: un chilometro all’11% (punte del 13%) e pendenze un po’ piu’ ripide, ma almeno, quando spiana, spiana veramente. Poi i 20 km in picchiata fino a Calderino. Tre orette di belle sensazioni, non un chilometraggio (65 e mezzo) da pro (neanche da ciclofondista, in verita’) ma un buon allenamento.

Insomma, anche se la tabella prevedeva un 2 orette, mi sentivo bene, avevo voglia di pedalare, per una volta…. Al diavolo la tabella!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *