Ci troviamo come al solito a casa sua ed in breve siamo in Val di Zena. Programma: chilometri (ancora da definire) a cadenza 100/105 rpm (io) rapporto 34-17. Dopo 15 chilometri, in cima al Trabucco (celebre strappetto al km 13 della Val di Zena, 200m, non di piu’, a pendenza ridicola salvo 10 metri all’ 8%) dietro front e un principio di delirio. Si perche’ e’ stato tutto un “piu’ veloce!”, “saltelli sulla sella!”, “tallone basso!”. Ritorno, comunque, uguale. Alla rotonda della Pulce, si riparte per Zena. Stavolta 1 km in piedi (che ha provato queste cadenza sa perche’) e poi via di monopedalata, solo sinistro, poi solo destro, solo sinistro, poi solo destro…. Fino a Zena, 15 km dopo. Ritorno a rapporto “libero”, ma sopra i 30 all’ora.
Il tutto affrontato con dosi di antibiotico “importanti”, una sinusite in declino, ma pur sempre presente (sentiste che voce…) e 10 gg. di “ozio” ciclistico alle spalle. Lui, -invece- ieri si era sparato 60 km di agilita’ (in pianura) a 110 pedalate al minuto. Ma a) lui e’ il coach, b) lui e’ fra i primi 20 in Italia nel rank di Triathlon, c) lui puo’.