Gli stand piemontesi erano spettacolari: preparavano Bagna Caoda per centinaia di persone, e io mi facevo onore. Ogni regione, comunque era un delirio di assaggi. Nessuno voleva essere da meno, ed gli assaggi dei vini in realta’ diventavano comprimari del cibo. Infine c’era la degustazione della Chiocciola, ovvero lo stand Slow food (cui ero iscritto), con la specialita’ da riscoprire (che fai non riscopri le cicerchie? Diamine, ci mancherebbe!)
Al Cibus di Parma era -se possibile- ancora piu’ mangereccia, sia pure meno sofisticata (diciamo che si puntava alla quantita’, piu’ che alla qualita’). Ricordo che la Campania aveva preso un mezzo padiglione in cui sfornavano pizze a getto continuo, ovviamente di gusti diversi, ed io ero sempre in fila. Poi, mettendo ordine alla vita sregolata e godereccia, ho dovuto limitare, se non azzerare, tutte quella fiere in cui si mangiasse e bevesse come ludri. Oramai visito solo il salone del Ciclo e la B.I.T., Borsa Internazionale del Turismo, ovvero la fiera degli Enti Turistici d’ Italia, d’Europa e del Mondo, piu’ i tour operators, le catene di Hotel, noleggi auto e tutto quanto puo’ servire ad un’agenzia di viaggio.
Tutti offrono mappe, cartine, directory di hotels (oltre che penne, keyring, caramelle, dolcetti e prodotti tipici), ovviamente con maggiore attenzione agli operatori (sapendoci fare si puo’ perfino pranzare alla grande), ma anche a chi si dimostra interessato, non viene lesinato nulla. Vale ancora il concetto che un turista ne porta altri, con il passaparola… Io ci vado per organizzarmi viaggi, escursioni e il dopo gara. Cosi’, oggi ho visitato i paesi (e regioni) che nel 2008 o 2009 con Carla potremmo visitare. Quindi trolley strapieno e braccio stanco.
In serata poi, sono anche riuscito a mitigare la stanchezza della visita (in una fiera passeggio per chilometri e chilometri, anche se riesco a visitarla con metodo) e del viaggio in auto, con una seduta di nuoto, 1500m in scioltezza.