Sabato diverso

Oggi ho sottostato ad un impegno dovuto, la partecipazione ad un assemblea di azionisti. Non avevo mai partecipato ad un evento del genere, e devo dire che sono rimasto sorpreso, soprattutto dalla maleducazione (c’era da fare file per ogni cosa: registrazione, votazione, buffet) e mai che venisse rispettata, da persone che normalmente vengono considerate non certo di basso livello.

Cosi’ cuccia di qua, cuccia di la’ nelle file mi trovavo sempre separato da mio padre, cui fungevo soprattutto da autista, e portatore di deleghe. Comunque uno si immagina un ambiente e si accorge che forse il livello e’ da curva stadio. Nello specifico c’erano 3 liste che si contendevano l’ingresso di (ben) 6 consiglieri (su 18) nel consiglio di amministrazione (coloro che decidono) e su due erano concentrate le maggior preferenze della folla (circa 4000 presenti in un padiglione strapieno della fiera di Modena). Ciascuna, per dare l’esempio della ampiezza dell’azionariato, al massimo rappresentava l’1,37% dei soci.

Il dibattito si e’ svolto in un clima da stadio, come dicevo. Fischi da una una parte, applausi dall’altra, con interventi a volte veramente patetici che altro non hanno fatto che suscitare l’ilarita’ generale, oltre che la perdita di (pochi) consensi. Comunque l’evento era tutto proiettato al buffet, ed anche i lavori si sono svolti sempre piu’ velocemente (e gli interventi si accorciavano o si annullavano) mano a mano che si avvicinava l’ora X (ovvero le 14.00), l’apertura del padiglione buffet.

Alla cui apertura una mandria di bufali del Montana era un tranquillo gregge di pecore assonnate. Tutti pronti e scafati a questo genere di evento: entrambe le mani libere, occhiali, borse, cartelle carte, qualunque cosa potesse recare intralcio era state preventivamente depositato al guardaroba. Poi, sebbene il perimetro fosse presidiato da tavoli imbanditi i piu’ immediati erano razziati come il Klondike ai tempi della Febbre dell’oro. Addirittura uno mentre ero in fila placido ad attendere che nella folla al banco si aprisse un pertugio da cui pescare qualche fetta di affettato, mi ha spostato di peso rimproverandomi: “Si sposti che devo mangiare!” come se io fossi li’ per bellezza…

Devo dire che da mangiare ce n’era per il doppio di persone, e tuttavia l’assalto e’ stato devastante. Tant’e’ che molti hanno mangiato per tre, pensando che la mortadella di un banco fosse diversa da quella di un altro e asserendolo, pure (visto e sentito). Il tutto si e’ concluso con l'(immancabile) fila per il voto.

Ieri ho fatto solo la seduta di nuoto in serata (esercizi di stili misti con serie di misti seguiti da prove di virate e tuffi) , mentre giovedi sera avevo fatto un buon 40 minuti di corsa con Carla ai Cedri, dove abbiamo rivisto (ci vediamo spesso la domenica mattina) il runner Roberto (paonazzo) reduce dalla maratona di Barchi (la Collemaraton) e facendo con lui una decina di minuti di scarico.

La corsetta ai Cedri

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