Dai, che si riparte.

Un week end piuttosto sportivo. Certo, nella scala delle attivita’ 0-100 mi piazzo appena sopra la meta’, ma potrei sempre stare in panciolle e stare nella parte sub 50 di questa scala 0-100. E dunque, venerdi, ammazzato il vitello grasso, ossia festeggiato il compleanno della mia magnifica signora con un’abbondantissima (e bolognesissima) libagione in quel del Ristorante Diana, con spuma di mortadella come antipasto, tortellini in brodo per Carla, passatelli (sempre in brodo) per me, bolliti e fritto misto alla bolognese, saltando per dignita’ il dolce, siamo partiti alla volta di Riccione.
Sabato mattina, zitto zitto quatto quatto (che senno’ il Greguràtt mi inseguiva in monopedale) ho inforcato la Colnago B e mi sono avventurato per quella malefica strada che e’ la panoramica del Parco del Monte di San Bartolo, che collega Gabicce mare a Pesaro passando da sopra, ovvero Gabicce Monte e Fiorenzola di Focara. E’ una strada veramente bastarda. Comincia da Case Badoli con lo strappetto di Gabicce Monte, niente di che ma e’ tutto al sole. Poi e’ tutto un mangia e bevi corposo (ossia con strappetti comunque sul 6/7%) senza possibilita’ di rifiatare, e quando pensi che sia l’ultimo, eccone un altro. Alla fine si arriva in centro a Pesaro, ma a questo punto l’Adriatica contro vento e’ una pacchia. Bene, 60 km di passo cicloturistico.

Il tutto era introduttivo all’evento clou del fine settimana, ovvero il 7° Giro del Monte Carpegna, gara podistica agonistica (e non) che si sviluppa, appunto sulle rampe della salita (“il Cippo”) tanto cara a Pantani. Scegliendo il pettorale agonistico (anche se Carla non vuole mai “competere”) perche’ con solo un euro in piu’ c’era la maglia ricordo (ovviamente esaurita quando l’ho cercata, alla fine, ma hanno promesso che me la spediranno…), la cosa doveva andare cosi’: io e Greguràtt (e Ugo) avremmo fatto la lunga, ovvero la “vera” scalata. Carla e sua moglie (la Lo) la corta, di 8 km. Io poi avrei dovuto andare su la mattina alle 7 in bici (e -ovviamente- ridiscendere) con lui e Ugo, il macellaio triathleta, per “scaldare la gamba, andando su, e scioglierla, tornado” (Riccione-Carpegna = 47 km in salita quasi costante), cosa prontamente rifiutata da me (nonostante le minacce da parte sua di ritiro del saluto e dell’amicizia!)


Poi stamattina anche la “Lo” ha dato forfait e cosi’ ho deciso che avrei fatto la corta con Carla, e allora ci siamo ritrovati su a Carpegna appena in tempo (causa gli almeno 200 ciclisti sparsi e le 5 macchine lente piu’ dei 200 predetti) per ritirare i pettorali, e neanche il tempo di schierarci che pum! si parte. Il primo chilometro e’ quasi piatto, poi comincia a salire, esattamente come in bici. Strappo Fuente, 350m, medio 15%, massimo 18%. Con Carla, in panne subito, gli accordi erano “ci vediamo alla divisione dei percorsi”, ma io non l’ho vista, questa divisione, ed ho proseguito. E dopo 3 km e mezzo il primo ristoro, alla sbarra, per chi conosce la strada.

Qui mi metto ad aspettare Carla, pensando che anche lei abbia proseguito, ma lei ha visto la divisione ed ha preso la corta. Dopo un po’ io sono ritornato indietro sulla stessa strada, e in breve ero al traguardo. Ci siamo rincontrati per caso, al traguardo. Greguràtt e Ugo hanno fatto la lunga, circa 1h28′ il loro tempo (58′ il primo). Alla fine ho fatto circa 7 km come un challenge di collina. 3 km e mezzo in salita, altrettanti in discesa. Io non ho proseguito per la lunga perche’ uno dei cerotti che mi ripara i capezzoli e’ saltato e in breve l’avevo in fiamme. Ma mi e’ dispiaciuto perche’ e’ molto bella: la rifaremo (e la lunga!) il prossimo anno.

La domenica e’ proseguita con il pranzo dai miei, e subito in spiaggia per una (breve) pennica: il Greguràtt instancabile ha coinvolto il buon Adriano per una nuotata, ed eccomi -neanche sapendo come- in acqua a mulinare le braccia. Un chilometro (zona 75-Baltic) che sembrava contro corrente, tanto non ne avevo voglia. Avanti il Graguràtt a farci da boa direzionale, io in mezzo e il buon Adriano (certamente meglio come ciclista, dove mi asfalta regolarmente) per una volta ad arrancare in coda, per di piu’ a rana.

La scampagnata in bici
La scalta (parziale) al Cippo
La nuotata pomeridiana

2 commenti su “Dai, che si riparte.

  1. Ciao Frankie,
    era proprio il post che cercavo….
    Grazie per le informazioni.
    Per la gita di gruppo ti dico che io non sono ancora neanche un triathleta….mi limito alla maratona (p.b.: 3:49:00), ma da ex nuotatore sono molto tentato, vediamo come va quest’anno e per il prossimo…chissà…
    Grazie ancora

    Milko

  2. Oi, Milko, io sono diventato un IM finisher in 10 mesi, dal settembre 2003 al luglio 2004. E non ero neanche un ex sportivo. Al massimo tapasciavo un’oretta, fa te.

    Mai dire mai, davvero.
    IF

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