Vero, a Montecarlo e sulla Costa Azzurra fino a Nizza l’italiano lo parlano o quanto meno lo capiscono (anche da altre parti, ma fanno finta di non capirti) e cercano “nei limiti” di metterti a tuo agio, italiano ignorante che sei (anche se il francese lo traslo dal dialetto bolognese, io, e sostengo egregiamente una conversazione elementare) ma resta comunque questo non che di superiore che li avvolge e li rende insopportabili. Vabbe’.
Premio simpatia, comunque, al commesso del iper Auchan di La Trinite’ che alla mia domanda se un cartone vuoto da imballaggio fosse gratis, con un sorrisone 32 denti mi ha detto si, poi indicando le birre nel carrello ha precisato che quelle non erano gratis. A proposito della spesa, prima di partire, abbiamo fatto il pieno (atleti non leggete oltre) di baguette, olio, vini, formaggi (e’ stata dura la scelta!), birre e croque mensieur, una roba da urlo, mentre Carla ha fatto scorta del mitico flan natur, dolce tipico parigino ma che si trova in tutta la Francia.
A margine, mi segno (e mi tocco, perche’ siamo solo al 10 settembre) la rottura della catena come l’episodio 2008 della maledizione di settembre.