Ci sono volte che certe situazioni sono insopportabili. Ieri e’ stata una di queste. Ma tant’e’. Ho preso le contromisure e la prossima volta non mi faccio piu’ fregare. Lo so, e’ un po’ criptico ma di piu’ non posso dire.

Ieri, dunque altra seduta in palestra, e a seguire seduta in pista. Di quelle che pensi sia tempo perso ed invece a) ti ammazzano, b) servono molto. La seduta si presentava quasi irritante, per la pochezza: 8 x 200 m in pista con riposo attivo di 90-180 secondi (quindi sprintare per 200m e camminare per gli altri 200m e cosi’ via). Prima e dopo una blanda corsetta. Che ci vuole? Campo CUSB, e via. I pesi pero’ mi hanno appesantito le gambe di un bel po’, e gia’ la blanda corsetta era come il trascinamento in trincea di soldato mezzo morto. Poi il vento, raffiche a 30 all’ora. Con molta oculatezza ho scelto di fare i 200m in favore dello stesso, perche’ mica me l’aveva prescritto il dottore che oltre a sprintare dovevo combattere con il vento a sfavore.

Otto ripetute, tutte sui 40 secondi e in nemmeno mezzora avevo finito. Mi sono detto: “Ho tempo per andare a fare un rabbocco di spesa”. Beh, come dicevo, certi lavori sono micidiali e nella corsia dei dentifrici a momenti casco dritto per terra per un calo di zuccheri da telegiornale. Per fortuna non sono caduto, ma la testa ha girato un bel po’ e alla fine mi e’ servito ciucciarmi avidamente 100g di cocco.

In serata a nuoto ho praticamente fatto il bagno, dato che braccia, gambe e testa non c’erano. Un 1300m e ringrazio.

La seduta in pista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *