Subito e con poche formalita’ l’acquisto delle bisciole e dell’olio (a cui ho aggiunto una confettura di giuggiole) in breve eravamo sulla bici, in direzione Siligata (statale adriatica per Pesaro), e mentre io arrancavo con 140 bpm e spingevo un 53-17, il Greguràtt mulinava le leve a 110 rpm ed un battito da bradicardico a riposo. Velocita’ di crociera, sopra i 30 kmh. La media si e’ abbassata (la mia, ovviamente) quando ho affrontato i 500m di Siligata, dove lui era gia’ arrivato da un po’.
Sulla via del ritorno mi ha sfidato ad affrontare uno strappo da granfondo, di cui non mi sono privato, e per chi vuole provare e’ quello stradellino (Strada della Val Regina) che arriva in centro a Firenzuola, con la rampetta (100m, perche’ se fossero stati 102 avrei messo il piede a terra) con un bel 26% ed il Garmin illuminato (si passa da 72 a 167m in 1,06km e 172 bpm con un picco di 496 watt dimostrano che lo sforzo non e’ stato indifferente…)
Ritornati sulla statale, mi sono messo a ciucciargli la ruota e con un passo molto vicino ai 40 kmh (vento a favore, per fortuna) siamo rientrati alla base, da dove, smessi i panni dei ciclisti, abbiamo indossato quelli da nuotatori, con il buon Corsetti che ci ha messo un po’ alla frusta (ma non troppo, lo ammetto) e in diversi crono mi ha rilevato tempi molto bassi (1.30 sui 100m! Ok, avevo palette e pullbuoy, ma quando mai?) Tanto da farmi dubitare della lunghezza effettiva della piscina (24m?)… Un 2500m alla fine, ma con tanto pullbuoy.