Restart

Lunedi, nonostante la bella giornata, me la sono presa comoda, e quindi ho rimandato a martedi il giro in bici, che poi ho fatto con C., l’uomo tenda della Polisportiva, che, non potendo piu’ correre (e come correva….), non si e’ perso d’animo e comprata una specialissima ha deciso che -a 70 anni- era tempo di imparare ad andare in bici.

Se a Gianni rendo 15 anni e 15 chili a lui ne rendo 25, di entrambi, e il risultato e’ ancora piu’ disastroso: in salita io a sbuffare e pestare sui pedali per cercare di non perdere metri, e lui agile come un fringuello a scollinare a Botteghino di Zocca con 300m buoni di vantaggio su di me. Meglio e’ andata su per Montecalvo (parete Rastignano), dove ho rischiato si, la sincope, ma la mia maggior potenza ha contenuto il distacco a poche decine di metri. Alla fine lui neanche troppo sudato, io stravolto.

Almeno a nuoto tengo botta, perche’ in serata mi e’ toccato tirare la truppa, e quindi almeno questa soddisfazione me la sono tolta (tranne a rana e dorso dove sono da prima corsia: ma non sono i miei stili).

Mercoledi, ieri, avevo l’appuntamento con il nuovo triathleta A., per l’acquisto delle scarpe “tecniche”, e poi -gli ho detto- facciamo un giro li’ intorno da Melito Sport cosi’ le proviamo. L’intento -come sabato- era quello di fare una tranquilla sgambata e di fornirgli un paio di consigli sulla tecnica, ma -come sabato- il diavolo ci ha messo la coda ancora una volta, e Vito Melito in persona ci ha affidato alle amorevoli cure di un ragazzino che doveva scaldarsi e, nonostante le raccomandazioni, partito a 6’/km, ha finito a 4.50/km (e noi dietro) dopo 36 minuti: lui -ovviamente- non era neanche sudato (io cadavere, A. sudato). In serata una meritata pizza da rossopomodoro, con il nuovo menu autunnale: una deliziosa taralluccia (a voi scoprirne la bonta’, io me ne sono gia’ innamorato!) ingurgitata in poco tempo.

Cosi’ salutando la stupefacente taralluccia e tutte le pizze che per un po’ sognero’ solamente, sono partito per la nuova pre-season, da oggi ufficialmente anche con la palestra: manca solo il nuovo tecnico e poi sono a posto. Cio’ avverra’ a novembre quando -si spera- il mio peso, oramai lievitato su livelli indicibili (non mi peso dall’Elba, per paura) dovra’ ridursi di qualche chilo (parecchi), per non incorrere negli improperi prima ancora di iniziare.

Palestra che, nonostante i tentativi di contenere gli sforzi, sicuramente nei prossimi giorni mi fara’ muovere con difficolta’, per via dei doloretti vari che immancabilmente mi procurano le prime sedute di pesi…

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