Io e la bici

Continuo a pensare che io e la bici siamo due mondi differenti, lontani come pianeti su orbite divergenti. Oggi, bel tempo, improcrastinabile uscita in bici. Decido di trovare la salita da riuscire a fare ai famosi 70-75 rpm. Praticamente, come gia’ visto, un falsopiano in salita. Gianni mi invita dalle sue parti (fra Modena e Bologna collinare, ovvero Bazzano, Magazzino, Spilamberto e giu’ di li’. Ok, arrivo presto e lui mi invita a scaldare la gamba su per Monte Budello. Per me e’ gia’ la prima salita (ah, tanto per rendere il tutto inutile la cadenza non funziona).

Per guadagnare altro tempo gironzolo lunga la nuova pedemontana, facendomi arrotare dai camion, e alla fine arriva Gianni, che mi rifa’ fare la piatta di Monte Budello, poi una un po’ piu’ dura, poi un po’ su e un po’ giu’ mi ritrovo a Monteveglio. Di nuovo a Bazzano e su ancora per Monte Budello, per evitare il traffico. Alla fine 2 orette abbondanti per non capire se la mia gamba ci e’ o ci fa. Per certo i rulli hanno incrementato solo il mio terrore in discesa, oggi fatte tutte con il freno a mano, e per il resto, ora come ora, i 70-75 rpm (sempre che prima o poi risolva il non trascurabile fatto che la cadenza non funziona) li tengo su falsipiani in salita del 2/3%.

Ma intanto ho ripreso con vigore il programma, adesso modificato in considerazione dei piedi con incremento delle uscite in bici (soprattutto in durata) e ridotte a 2 le uscite di corsa, limitate a 12 km massimo. Quindi, ieri corsa, 10,77 km (li specifico al metro, visto che sono arrivato con i piedi in mano) e poi piscina, con -finalmente un bel po’ di stile.

Oggi ho ricevuto anche il referto della risonanza, che pare non esserci nulla. E allora perche’ ho male cosi’ ai piedi dopo un’ora di corsa? Sentiremo i luminari.

La corsa di ieri
La bici di oggi

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