St. Croix day 8 – Divi Carina

Il commento del sito ironman.com…

“Race Director Tom Guthrie called the conditions “as hard as we’ve ever had.. truly. We always have heat, wind, and hills; sometimes we have overcast, but not today. Today was brutal.” Il direttore della gara, Tom Guthrie ha definito le condizioni “dure come non lo erano mai state… Davvero. Noi abbiamo sempre calura, vento e le colline; qualche volta e’ stato nuvoloso, ma non oggi. Oggi e’ stato brutale…”

Tra l’altro ieri mi sono dimenticato di riportare il links alle 3 prove, e quindi:
il nuoto
la bici
la corsa

Scusatemi, ma sono qua a godere come un riccio perche’ io l’ho finito… e neanche ultimo! In effetti sono un po’ malconcio, soprattutto nei lombari, ma devo dire che le spalle stanno molto meglio (sara’ lo yoga?). Dopo una dormita di oltre 11 ore, una colazione americana tout court: uova e pancetta con 2 mini croissant. Patate e wurstelone. Pancake e sciroppo d’acero. Mezza ciotola di Raisin Bran e latte. Due fette con cream cheese. Prima un te e poi un caffe’. Ma sono certo di aver dimenticato qualcosa…

Poi mi sono messo attorno alla bici, da rimettere nel valigione… La situazione di panico e’ andata via via crescendo per il pedale, l’unico pezzo di cui non ho la chiave (brugola da 8) e elemento fondamentale da togliere perche’ si chiuda l’ambaradan. La chiave che il meccanico dell’hotel andava bene, ma probabilmente era stato trovato dentro un uovo di pasqua, poiche’ assolutamente inadeguato (come il meccanico stesso). Volevo evitare di tornare a Christiansted per una cavolata del genere (50 km andare e tornare) ma ho dovuto farlo. Per fortuna ho pagato l’intervento con le due cartucce di Co2 non imbarcabili sul volo e comprate qui al modico furto di 4 dollari l’una. Mi sono sempre domandato come le portano, pero’… Sulla via del ritorno 3 in bici, e certamente partecipanti di ieri. Al masochismo non c’e’ limite… (non rifilatemi la panzana del recupero attivo…)

Infine risolta questa bega dell’inscatolamento mi sono preso la giornata in camera, anche perche’ al minimo contatto con il sole le braccia e le gambe ustionate sfrigolavano come 2 uova al tegamino. Solo nel tardo pomeriggio Carla mi ha imposto un bagno in mare, purificato da uno in piscina. Ben rivestito di protezione 50.

Lo so da me. Faccio ridere con questa abbronzatura.

Poi, a cena: Wahoo (un pesce) caramellato in maniera divina per me ed una aragosta per Carla. Domani pomeriggio il volo per Miami, dove mi attende una full immersion di Frappuccino Starbucks.

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