Monte Trebbio

Cazziato da quel volpone del Negro, il quale ha asserito che non ho, lunedi, scavallato il Trebbio, ieri sono tornato sul luogo del delitto. Partenza quasi “perfetta” (un viale a poche centinaia di metri dallo start ufficiale della granfondo del prossimo 20 marzo) e di buona lena ho pedalato verso Modigliana. Al semaforo di Modigliana si gira a sinistra ed ho potuto apprezzare che salita bastarda sia, questa del Monte Trebbio.

Parte piano piano, poi gira a destra e gia’ sale decisa, poi dopo il rotondino (in cui si va a destra) sale decisissima, con lo strappone diritto che dicevo. Cosi’ quando ha cominciato a spianare ero gia’ contento. Dal punto in cui ero arrivato lunedi al valico c’erano 300m, come mi succede spesso, ovvero faccio dietro front all’ultima curva. Stavolta ho scollinato (c’e’ il monumento al ciclista), e la discesa e’ abbastanza dolce, tranne 3 tornanti, ma per il resto si fa in tranquillita’.

Arrivato al bivio ho (a malincuore) girato a sinistra, rimandando Rocca San Casciano, il Monte Busca e Tredozio ad un altro giorno. Comunque non una passeggiata, perche’ tra arrivare a Forli’ e a Faenza sulla via Emilia tutta controvento mi sono fatto altri 40 km. Non ero stanco, in verita’, ma avevo un appuntamento a Bologna a meta’ pomeriggio e i tempi erano stretti.

Che non fossi stanco l’ho testato in piscina, con un 3000 di tecnica sui 4 stili da ammazzare anche il nuotatore veterano. Ma lo swim coach e’ stato irremovibile. Nuotiamo da cani, siamo regrediti e la lezione di tecnica ci spettava. Perche’ diamine, va bene andare forte, ma con stile. E difatti alla fine anche io ero distrutto, tanto che prima ho dimenticato in vasca l’accappatoio, poi la borraccia ed infine le palette, che Andrea, mosso a compassione mi ha recuperato. Prima che io fossi scambiato per lo smemorato di Collegno.

Cosi’ oggi avevo ben poche speranze sulla riuscita dell’esercizio di corsa. Ma, evidentemente, tutto il sistema di micropasti continui, la carnosina, la condroitina, le proteine, le maltodestrine, lo yogurt post seduta, serve, perche’ l’esercizio di 12 km (1 ora e 4 minuti), 4 volte 2 km al lento (5.30-5.45/km) + 1 km al medio veloce (4.45-5.00/km), l’ho fatto senza neanche accorgermene, e -diro’ di piu’ (adesso…)- domani che dovrei riposare mi faccio una seduta di bici con l’altro volpone Gianni, tanto mi sento in forma. In verita’ la faccio perche’ senno’ dovrei mangiare a meta’ mattina le gallette di riso invece del panino con il prosciutto e un piatto normale di pasta anziche’ 130 grammi…

E poi la splendida sensazione di vedere il peso calare e non patire fame… “Finalmente!”

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