Dobbiaco, andata e ritorno


Non potendo piu’ cancellare gratuitamente la prenotazione fatta all’hotel Santer di Dobbiaco io e Carla ci sottoponiamo (non troppo a malincuore) al viaggio di quattro ore che da Bologna ci ha portato lassu’. Ma come fanno i bolognesi che hanno la casa a Cortina a prendere su il venerdi pomeriggio, farsi 4 ore di strada, sciare sabato e domenica mattina e poi tornare (altre 4ore!) la domenica sera?? Non lo capiro’ mai.

Noi, in verita’ avevamo una flebile speranza, non avendo nelle gambe 30 km, di poter fare domenica una sgambata di 11 chilometri e mezzo (la non competitiva che parte dal Lago di Landro e arriva a Dobbiaco) ma anche per questa (ripeto, non competitiva) i pettorali (1000! con tanto di chip!) sono andati esauriti.

Percio’, sabato sera dopo aver salutato il pattuglione Saragozza, che aveva conquistato in toto l’hotel Moritz (gestito da un bolognese oramai piu’ crucco di un crucco autoctono), un Luciano B. pimpante ed un Marco G. sotto massaggio, decidiamo di non fare i portoghesi intrufolandoci a scrocco, ma di rinviare a lunedi la sgambata di corsa, e di farci l’imperdibile ciclabile


che dalla stazione di Dobbiaco porta fino a Lienz (oddio, in verita’ arriva fino in Slovenia, a Maribor…), Con tanto di ritorno prima ipotizzato sempre in bici, poi deciso in treno, lasciando le bici noleggiate al deposito in stazione.


Cinquanta km senza pensieri, in una ciclabile splendida, con sosta immancabile alla fabbrica Loaker (si, quella dei wafer…) dove con un eccellente caffe’ ci offrono un waferino (l’unico che ho mangiato). Ritorno un po’ piu’ movimentato, dato che a San Candido, dove il treno da Lienz fa capolinea, pioveva e piuttosto forte. Nessuno problema, in fondo sono solo 3 chilometri e mezzo, fatti di buon passo ma tutti sotto una pioggia sferzante.

Cena al Winkelkeller (mentre sabato avevamo cenato all’hotel), con salumi misti, tagliatelle di segale con zucchine e speck abbrustolito e frittelle di mela. Come sempre dobbiamo avvertire che io sono allergico a frutti di bosco e noci, che usano in quantita’.

Lunedi, dunque, la sgambata di corsa (allenamento vero e prorpio), risalendo la ciclabile (sterrata, ma molto ben battuta) che porta Cortina (e che si percorre nella Cortina- Dobbiaco Run) per circa 6 chilometri e mezzo, e ritornando in discesa. Dopo una rinvigorente doccia e acquisti locali siamo ritornati a Bologna (cinque ore di viaggio).

Oggi giornata piovosa, niente bici, niente corsa.

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