Passo del Ballino

Assodato che devo (piacevolmente) dedicare parte del mio tempo libero per allenare il giovane Leo, cui il triathlon sta piacendo, come sudare su una pista o in bici, e farsi un bel po’ di vasche, ho preso l’insana decisione di andare a fare la maratona di Firenze, il prossimo 27 novembre, con poco piu’ di 14 km di lungo…

Ma non trascuro la bici ed il nuoto, ed infatti lunedi ho fatto l’esercizio mentre allenavo Leo, un misto fra un dietro motore e una variazione di cadenza, mentre il puledro mulinava le gambe davanti. Poi dopo aver (lui) trasformato in corsa (una decina di minuti subito dopo la bici), non essendo ancora stanco si e’ diligentemente dedicato al nuoto dove la seduta, per lui (io ero a bordo vasca), non poteva che essere tecnica, sia di nuoto sia di gara.

Credo che per un atleta novizio un’infarinatura di cio’ che potrebbe succedere (e spesso succede) in gara sia basilare, perche’ uno puo’ nuotare benissimo in piscina, da solo o con pochi altri in corsia, ma in gara e’ tutto molto diverso. Ed ecco che fare vasche di corsa in acqua bassa, o nuotare nella corsia piu’ affollata siano esercizi necessari in una seduta.

Martedi, per me, solita seduta di corsa con le salite, ed in serata seduta di yoga. Scorrendo il meteo ho constatato che il mercoledi sarebbe stata la giornata ideale per il passo del Ballino, lungo la strada che collega Riva del Garda a Ponte Arche, nel Trentino: un passo non troppo elevato (750m, come ha detto qualcuno, “meno di Monghidoro”) ma -come al solito- dai panorami suggestivi, visto che siamo nelle Alpi.


E difatti, alle 12 (meno qualche minuto) trovato un parcheggio a San Giacomo (poco sopra Riva del Garda), ho iniziato questa non difficile, ma non breve -15 km- scalata verso il passo. A parte qualche passaggio al 9.-10% la maggior parte della salita si attesta sul 6%, con anche diversi tratti in falso piano in cui prendere fiato. Poco dopo il paese di Ballino, il passo, e poi la discesa verso Ponte Arche, ai piedi del comprensorio della Paganella.


Al cartello ho girato la bici e mi sono fatto la scalata verso sud, piu’ corta (10 km) e un po’ piu’ agevole (ponte Arche e’ piu’ in alto di Riva) ed anche un po’ piu’ trafficata, sebbene piuttosto irregolare. Ma solo nell’ultimo chilometro le pendenze sono a doppia cifra (11%). In serata bella seduta in piscina.

Non contento ieri ho portato Leo a testare la gamba di Gianni, sulle sue mattonelle, il quale Gianni piange piange ma pedala forte, e in breve io sono rimasto indietro (ma che novita’…) mentre Leo gli teneva testa. Alla fine un gran bel giro (poco piu’ di 90 minuti) fra Montebudello, Castello di Serravalle e Guiglia. Da rilevare che per la mia incoscienza mi sono vestito estivo (o quasi) non contando che la discesa da Guiglia era piuttosto fresca, e oggi mi sento un po’ “costipato”….

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