Centello

Et voila’, quando meno te lo aspetti ci piazzi il centello (100 km) in bici. Certamente non cercato (anzi!), ma alla fine ti ci trovi in mezzo e arrivi in fondo. L’odierna formazione delle 10 (e 30) al zola motel prevedeva lo scambio di consegna fra il vueffe ed il ciclista (vero, mica triathleti allo sbaraglio) ma invece di 4 potevamo essere in 7, dato che Robbi, Fabio e Vincenzo per un mio errore nella mail di convocazione sono arrivati dopo le 10 e 30. Prometto che la prossima volta saro’ piu’ chiaro negli orari.

Comunque, dopo un rapido conciliabolo sulla destinazione (Pavullo, poi si vedra’) il ciclista davanti a tirare ai 30 kmh, io a ruota, poi il cinno e il chimico a chiudere. Bazzanese pura fino a Garofano, Poi Marano e su per la fondovalle Panaro. Primo bivio per Coscogno disdegnato, Montese scartato con una smorfia e al terzo (Benedello pure ce lo risparmia, bonta’ sua), a Ponte Samone su per Castagneto. Il cartello dice “Pavullo 13”, ma quanto e’ lunga la salita “Boh!”

Andiamo bene… Scopriremo che sono piu’ o meno 10 km di salita, regolare al 7/8%, e si arriva al bivio per Verica, si scende a Pavullo, poi si risale un po’ fino a poco oltre Sant’Antonio. Siamo sui 750/780m, e siamo vestiti un po’ leggeri, ma non si molla un metro. Oddio, a me hanno dato un quarto d’ora fra Ponte Samone e il bivio per Verica, ma poi ho recuperato bene. Mi sono anche fermato per una sosta telefonica, visto che ero diperso per il Frignano per un giro che alla fine e’ diventato di oltre 4 ore quando doveva essere di 3…

Comunque l’Estense, la strada che collega Modena a Pavullo e’ stordente, e il mercato a Pavullo non ha certo snellito il traffico. Noi siamo investiti in pieno dai gas di scarico, e solo sulla strada per San Dalmazio (per tornare a Marano) riusciamo a parlarci. Torneremo a Zola passando per Vignola e recuperando il chimico che nel frattempo aveva un po’ perso le ruote, affamato com’era, dato che -fra l’altro- un po’ tutti eravamo scarsi come integrazione alimentare.

Un bel giro, soprattutto perche’ non pensavo di arrivare gia’ in una delle primissime uscite a questo chilometraggio, e piccola crisi a parte (piu’ di nervi che fisica) con una buona gamba nel finale, dove sono pure riuscito a dare qualche cambio al ciclista e a far rientrare il chimico. Alla fine un sincero grazie al ciclista che ci ha portato a questo traguardo, da soli non ne avremmo avuto il coraggio (anche perche’ ha tirato praticamente sempre lui…)

Giovedi ci siamo (io e il cinno) sottoposti alle angherie di Gianni, che -oramai l’ho capito- finche’ mi vede a ruota non molla la presa, percio’ tra una salitina qua, uno strappetto la’ ha dovuto calare l’asso, la salitaccia di Puianello da Levizzano, dopo che per oltre un’ora stavo li’, alla sua ruota. Alla fine 2 orette.

E pure mercoledi una leggera seduta di variazioni di cadenza (4 x 10′ a 90 rpm con 5′ di recupero) sugli Stradelli Guelfi. Cosi’ ne ha risentito la corsa (nessuna seduta, forse qualcosa domani) ma ben tre sedute di nuoto a completare il trifitness, in sequenza: lunedi, martedi e mercoledì.

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