Dal Montegrappa al Monte Nerone…

La ricordavo piu’ “abbordabile”, da Semonzo…. Ma comunque sono riuscito a limare 14 minuti sul tempo di ottobre 2011. E avere uno stimolo (rappresentato dal cinno), che va avanti, ma non troppo, aiuta. Partiti da Bologna con “la sostituta” dato che la Trek e’ in riparazione e senza la compatta non ci riesco piu’ a stare, saremmo a Semonzo in un’ora e mezza scarsa, se non perdessimo mezzora negli ultimi 15 km che separano Cittadella da Bassano del Grappa: tra camion, semafori, rilevatori di velocita’ e micropaesi per cui si va passo d’uomo.

Riusciamo a partire ad un orario decente, ovvero le 11.20, e i primi chilometri, con i tanti tornanti si fanno bene, sia pure con medie attorno all’ 8%. Poi dopo un breve spianata le pendenze si irrigidiscono fino al 12-14%, per 3 lunghi chilometri, fino a quando la salvezza (relativa) del 27imo tornante riporta la pendenza ad un umano 8,5%. Due ore e dieci minuti, qualche foto e torniamo per la stessa via: una nebbiolina accompagnata da una pioggerella ci impedisce di fare il giro largo, anche temendo brutto tempo: in poco piu’ di 33 minuti siamo di nuovo all’auto.

 

Ieri a Riccione altra seduta di corsa, seguendo Carla ed il programma di Vincenzo: 15 km a passo libero ma sotto i 6.00/km tassativamente. Ed era parecchio che non facevo tanti chilometri, e dunque allegro per il 5.48/km di passo medio. Stamattina, dunque, ero un po’ titubante, dopo aver ritirato, al Bar Trota Blu di Piobbico, il libretto per questa nuova sfida cui casualmente sono venuto a conoscenza: il Brevetto del Monte Nerone, tre versanti in un giorno. 
Ovviamente essendo arrivato qua piuttosto tardi (erano le 11 passate), la mia intenzione era di provare un versante, giusto per capire se era una roba alla mia portata o (come spesso accade) qualcosa di “oltre”.  Decido quindi, per convincermi che non fa per me, di scalare il Nerone dal piu’ duro dei versanti, Piobbico via Acquanera, venendo a sapere, oltretutto, che la strada e’ stretta, piuttosto dissestata (e questo si rivelera’ un eufemismo) e non ha pause, come si capisce bene dal grafico del sito salite.ch. Aggiungerei, come ciliegina sulla torta, che la bici (la Colnago Active Plus che tengo a Riccione) pesa oltre 10 kg, ed ha un 34-25 piuttosto velleitario per la mia gamba.

Comunque parto, dopo aver trovato facilmente la deviazione, indicatami al Bar, e comincio a salire. E’ una salita dura, accentuata dal fondo stradale proprio sconnesso e dissestato, in alcuni punti sterrato dove poche volte riesco a rilanciarmi con dei fuori sella, perche’ la ruota posteriore scivola. Anzi in un paio di punti devo proprio scendere di sella perche’ il fondo non garantisce stabilita’.
Ad ogni tornante (e ce ne sono diversi) la mia determinazione vacilla, ma tengo duro. In piu’ qualche veicolo sale in cima per questa strada e devo proprio fare equilibrismi incredibili per stare dritto, quando mi supera. Questo versante ha di buono solo che e’ molto ombreggiato e in giornate come oggi (dove la temperatura ha toccato i 40 gradi) aiuta molto.

La pendenza media alla fine risulta del 8,5%, ma non ha picchi distruttivi ne spianate clamorose (insomma siamo sempre fra l’8 ed il 13%), a parte un chilometro in discesa dopo il decimo, quando ormai si e’ quasi alla fine. Certo il chilometro finale per arrivare ai cancelli RAI e’ una vera tortura, ma la frescura (relativa, sono pur sempre 33 gradi) dei 1500m, consente di mitigare un po’ il sole a picco.

Sul sito del brevetto viene consigliato di non scendere mai dalla parte di Piobbico (da dove sono salito, cioe’), e posso confermare che sarebbe una discesa suicida. Alcune buche sono veramente pericolose. Quindi scendo verso Apecchio (questa strada e’ completamente assolata), e il ritorno a Piobbico e’ un po’ piu’ lungo (oltre che caldissimo). Sono comunque deciso a provare di ottenere questo brevetto, scalando i tre versanti in un giorno (che mi ci vorra’ tutto..) 

 

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