Tapering

Qualche anno fa non lo consideravo neanche, il tapering. Arrivavo alle gare facendo come fanno molti: fino all’ultimo nuotavo, andavo in bici correvo… Ora sono molto meno esaltato. Intanto,  definiamo il tapering.
Impostare una progressione dell’allenamento che vada verso l’affinamento delle condizioni e degli adattamenti, mantenendoli alti, e consenta di diminuire lo stress psico-fisico è una delle fasi più delicate dell’allenamento.
Ed ora, vediamo il mio personalissimo tapering: a poco piu’ di 3 settimane dall’Ironman ciondolo per casa, nonostante la giornata di (relativa) fine estate a contare tutti gli acciacchi che mi ritrovo, con un lunedi di riposo (eh, dopo la Tre Monti…), un martedi di riposo aggiunto (non considero attivita’ il millino scarso a nuoto, un mercoledi con un’uscita in bici sugli Stradelli, tanto per vedere come va la posizione crono (un disastro…) e una seduta di nuoto abbastanza faticosa in serata.
Oggi era la giornata per una corsetta (per l’affinamento della condizione…), mi si dira’.. L’ho delegata a Carla, ed io mi sono trastullato fra il letto, il computer e la tv. Dopo 15 preparazioni di Ironman ancora non ho capito se sono pronto o meno, non riesco ad interpretare le sensazioni che il fisico mi manda. Lunedi tentero’ di fare un lungo (l’ultimo) di bici piatto e ventoso (sugli Stradelli, ovviamente) per vedere come va la posizione, piu’ che la gamba. Quella non mi ha mai tradito. Semmai mi tradiscono le spalle, la schiena, i piedi ed anche il collo.
Domenica mi faro’ una corsetta in provincia, e sabato un giro in bici con il gruppo della squadra. E vediamo negli ultimi 20 giorni di non perdere troppo la forma… Insomma un tapering non proprio ortodosso.

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