44 anni on training

Quando un Ironman e’ dietro l’angolo, un giorno di riposo e’ anche troppo, cosi’ oggi ho recuperato facendo bici, con il coach. Mi aspettavo la solita seduta (degli ultimi tempi), cioe’ scalata a 170 bpm o SFR, ed invece mi ha portato in Val di Zena a fare mono pedalata (andata) e variazioni di ritmo al ritorno. Una tragedia, ovviamente. Pedalare con una gamba sola, per chi non sa pedalare, e’ un esercizio faticosissimo, e sebbene cambiassimo gamba ogni 500m io ne perdevo da lui regolarmente 100. Cosi’ per 13 km (vallonati), quando un acquazzone in divenire ci ha imposto la retro marcia, e quindi sono iniziate le variazioni di ritmo. Ho fatto miglior figura, standogli a ruota ai 42/43 all’ora (in piano, sui 35 nelle variazioni), e alzandomi sui pedali 10 volte (quando lo imponeva lui, ovviamente, mica di mia spontanea volonta’…) su 11, quando proprio non ce l’ho piu’ fatta, e mi ha seminato. Il gap da lui e’ ancora enorme, ma almeno comincio a vederne una fine, o almeno a intuirne la cerniera. Insomma sto migliorando. Inventarsi ciclisti a 40 anni non e’ facile, se poi lo si vuole diventare in 2/3 anni, beh, bisogna sforzarsi molto. Ma come dice il coach: “Siamo qua apposta”.

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