Aldo Rock e i suoi fratelli…

Aldo Rock (Calandro per l’anagrafe e la FITri) e’ colui che decanta l’Ironman (e non solo) su radio DJ, tant’e’ che anche Linus sta tentando di imparare a nuotare (senza risultati apprezzabili, sembra) per affrontarne uno. Personalmente penso del Triathlon che “non importa che se ne parli bene o male, l’importante e’ che se ne parli” (Oscar Wilde?), quindi anche la “romanzatura” che ne fa nel video riportato va piu’ che bene. Anzi, ce ne fossero.

Poi le facce arrossate e sbuffanti che si vedono ai Triathlon Sprint del mondo fanno il resto, come non sfigurano certo le centinaia di podisti (pardon, passeggiatori ludico motori) che ogni domenica mattina vedo a fianco, davanti e dietro a me. Che -ripetero’ fino alla noia- consentono a certi spocchiosi PRO o ELITE di poter vivere con il nostro sport.

In un momento del video mi sono rivisto. Alla partenza del nuoto (2000 iscritti) di Kona (1989) Aldo ricorda di essersi messo in prima fila, davanti a tutti, perche’ pensava di essere un gran nuotatore. Dopo pochi secondi dallo start fu passato (affondato) dai tutti gli altri 1999, perche’ tutti gli altri nuotavano piu’ forte. Ho vissuto anche io quel momento, a Penticton, in Canada. Con il naso attaccato alla corda, in prima fila, allo start in pochi secondi vengo superato, immerso e spostato da una parte consistente dei 2400 partenti. Non pensavo (ne’ lo penso) di saper nuotare bene, cercavo solo di prendere le scie dei migliori. Non provateci, non lasciano prigionieri.

Aldo Rock l’ho superato in un finale al cardiopalma di Mergozzo del 2006, quando nei 20 chilometri della frazione podistica l’ho rimontato e gli ho rifilato ben 5 minuti. Roba da poveri, visto che ci giocavamo il 243imo posto in classifica (su 257 arrivati), ma la soddisfazione di poter dire ho dato 5 minuti ad Aldo Rock vale (in termini di popolarita’) parecchio. Uomo.

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