Poi e’ iniziata la rumba (cioe’ il coach si e’ dedicato a me). Dopo un 200m gambe una serie da 100m + 400m +100m stile con palette (1.31 il primo cento, 5.34 il 400, con passo 1.23.5!!! e 1.28 l’ultimo 100). Dopo un altro 200m gambe stile, la stessa serie senza le palette e mi sono svegliato dal sogno: 100m (1.35), 400m (6.21 passo 1.34) e infine il 100m (1.34). Bene il bilancino. Certo, sono buoni tempi, e sono stato molto contento perche’ con la muta mi sento a mio agio, e la considero la mia divisa da nuoto.
C’e’ un dato definitivo, certo: con le palette guadagno 10 secondi sul passo dei 100m stile. Che abbia la muta, il pullbuoy, o le gambe libere, il differenziale non cambia. Quindi il mio problema e’ nella bracciata. Non prendo acqua a mano nuda. Si trattera’ di capire se il difetto e’ nella presa, nella trazione o nella spinta, o in tutt’e tre le fasi della bracciata subacquea. Certo, un 100 a 1.18 (primo parziale del 400) me lo sognero’ a lungo.
Voltando pagina, in serata, dopo il massaggio, ho fatto anche una seduta di corsa con i lupi. Si, perche’ oltre ad esserci 7° c’era un vento siberiano molto fastidioso. Comunque quasi 11 chilometri con un bel dislivello. Buone sensazioni, in generale. Avanti così.
Nota per Ettore: dal cancello e lungo pista ciclabile asfaltata fino allo spiazzo Talon in alto dove finisce l’asfalto, ritorno sempre sulla ciclabile fino a via della Certosa e tornando fino al cancello, misura 10,93 km secondo il Garmin 305 con auto correzione dei dati eseguita da MotionBased.com.