Val di Rabbi

Mini break in Val di Rabbi, valle laterale della Val di Sole, che finisce nel Parco dello Stelvio. Purtroppo internet era una chimera, e allora riassumo qui i 3 magnifici giorni. Ringrazio innanzitutto il presidente della Polisportiva Porta Saragozza, Piero Parmeggiani e sua moglie Laura per la magnifica ospitalita’ ricevuta e per tutto quanto ci hanno fatto assaggiare.

7 agosto, Val di Rabbi.

Un viaggio veloce, 3 orette e 20 minuti e siamo nella valle di Rabbi, valle laterale della Val di Sole che parte da Terzolas. Subito a pranzo, il Pieropres e la magnifica Laura (piu’ Ginger, il cane, Giorgio e , ci accolgono nel maso che hanno in affitto tutto l’anno. Tortei di patate ripieni di speck, salsiccia mista di suino e manzo con insalata dell’orto. Per finire strudel di mele.

Satolli andiamo dapprima in auto a vedere la fine della valle, praticamente nel parco dello Stelvio, e dopo aver visitato la “Segheria Veneziana” (una segheria ancora funzionante secondo il metodo del 1600!) torniamo indietro per farci un pezzo della “Camminata” di domenica. In particolare la il pezzo in piano (?, prima foto) e la discesona. Toste, davvero. Meno male che il percorso tutto e’ di circa 6,5 km, senno’ sarebbero dolori!


Poi raggiungiamo il nostro B&B, Chalet Val di Rabbi, in localita’ Scolari a Pracorno… nuovissimo…

Un panorama mozzafiato..

Squisiti i titolari (di Reggio Emilia). Per cena non riusciamo a mangiare altro che pomodorini, mele, e uno yogurt, gustandoci il panorama. A letto ci andiamo alle 9, perche’ la giornata e’ stata piena, ma da un po’ di notti pupone


il nostro maschio piu’ vecchio (15 anni, un Turco del Lago di Van, una razza molto rara…) da di matto, e ci sveglia con miagoli continui dalle 5 del mattino. Vuole essere accarezzato, e guai a smettere. Ricomincia.

Comunque bello questo B&B, peccato solo che le pareti siano un po’ troppo sottili, ma anche i nostri vicini si stancano presto.

La passeggiata di oggi

8 agosto, val di Rabbi.

Stamattina dovevamo andare a vedere delle cascate (di Saent) ma il tempo non promette nulla di buono e ripieghiamo per una ricognizione completa del percorso della corsa, che si presenta bellissimo, ma piuttosto ostico. Poi (e doveva essere frugale…) un ottimo pranzo nel Pieromaso a base di carne salada, coppa della valle, pane e l’immancabile strudel.

Nel pomeriggio trasferimento al nuovo B&B (Alla casa della sorgente), a Piazzola, poi per cercare di digerire per bene il pranzo, abbiamo fatto una bella passeggiata fino a Somrabbi da una parte, e Piazze dall’altra.

Cena eccellente al Ristorante Posta di San Bernardo, con la compagnia anche di Michele e sua moglie Sandra, giunti da Bologna per la corsa (solo Michele la fara’). Domani arriva anche Alessandro… Peccato che Hayman non verra’, avremmo fatto un bel numero, come squadra!

La passeggiata di oggi

9 agosto, val di Rabbi

da sin. il PieroPres, Michele, Io, Carla, Alessandro

E venne il giorno della Camminata, un evento per questa valle ed anche per la contigua val di Pejo. Le procedure di iscrizione e distribuzione pettorali (presso l’ufficio informazioni di San Bernardo) vanno un po’ a rilento e invece che partire alle 10.30 partiamo con una buona mezzora di ritardo. Tanti bambini, tante mamme, tanti “casual runner”. Partenza in salita dal parcheggio di fronte all’ufficio verso Cerese’, 800m in cui non mi faccio prendere dall’entusiasmo. Eppure il cuore schizza a 160 bpm in un amen. Va bene, in discesa prendero’ fiato. Peccato che la discesa sia “a rotta di collo” e in centro a San Bernardo il cuore non accenni a scendere. 155 bpm.

Da qui inizia il delirio: sentiero di 1500m in salita, dura, (montanara). Cammino (come quasi tutti), pero’ tengo botta, recupero Alessandro, ma il cuore sale e rimane li, sui 160. E’ il mio riferimento, perche’ respiro a bocca spalancata, cerco aria piu’ che posso, i muscoli urlano di dolore… Scolliniamo su un ponte dove un locale ci mette un segno di controllo (senno’ sai te i tagli, piu’ sotto!).

Ora discesa (montanara): sterrata, sassi ed erba: un’insidia continua, scivolo ma non cado: rallento, mi passa di tutto: donne, bambini, animali… Anche Alessandro. Ma e’ veramente pericolosa: oltretutto non ho il cappellino e il sudore profusamente mi cola negli occhi… Perche’ -ovviamente- fa caldo, anzi, umido. A meta’ di questa discesa lo sterrato si fa asfalto (ma non riesco ad accelerare), ed ecco il maso di Piero: Laura e’ li’ che ci fa le foto. Alla fine della discesa inizia il pezzo facile. Facile? Un altro chilometro e mezzo in leggera ma costante salita, meta’ sull’erba (con qualche strappetto malefico) e meta’ asfalto (l’ultimo pezzo).

Bene, mi dico, ora recupero… Gia’, la testa c’e’, ma le gambe non rispondono, e sono pesantissime. Saranno state le salite? Le discese? O i 1100m slm? O tutto quanto? Chi lo sa, fatto sta che arrivo 2 metri da Alessandro (che in discesa mi aveva asfaltato), nonostante trotterellasse. 39′ e 35″ il mio tempo. Di pura apnea. Infatti per qualche minuto sono costretto rifiatare, ero veramente al rantolo. Il primo ci ha impiegato 23 minuti e mezzo, Piero circa 36, Michele 37, Carla sui 52, ma ha praticamente camminato sempre. Arriva disperata camminando, non respira, non riesce neanche a corricchiare. Eppure tanti sono dietro a lei…

Poi, la maglia ricordo (peccato che per averla hanno chiesto sia il pettorale sia il cartoncino), il pasta party (pasta, salsiccia, verza e formaggi, oppure spezzatino con polenta, formaggi, fagioli e cipolla).

sopra, da sin: Ada, Sandra (non podiste), Michele, io, Carla e Laura. Sotto, sempre da sin: Carla, Laura, Piero, Ada, Sandra e Michele.


Infine, siamo ritornati ed in 3 ore siamo passati dai 15 gradi di lassu’ ai 29 di Bologna, pero’ ora abbiamo del grana trentino, del casolet, del canestraro, del teroldego, delle mele (gialle e rosse) ed anche un succo di mirtillo. Quello di mela, bello fresco, ce lo siamo bevuto in auto.

La corsa

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