Caldo!

Mentre ho ancora nelle orecchie il frastuono della festa (ennesima, a frequenza quindicinale) di stanotte (inizio discoteca ore 0.00, finita alle 4, provateci voi a casa vostra a fare un casino cosi e vedete quanto durate), con telefonata della Segreteria del Rettore in mattinata per l’annuncio (che e’ suonata come la piu’ grande presa per il culo), a cui, veramente, sembra che neanche il Papa possa mettere uno stop, finalmente posso mettere mano al blog, perche’ fra semine, raccolti e Co-op da una parte, scavi apertura tesori, viaggi da un’isola Tiki ad una Maya dall’altra non riesco neanche piu’ a tenere dietro alle emails.

E dunque fra annunci apocalittici e consigli del piffero, alla fine il caldo e’ arrivato. Un bel caldo, di quelli che se anche ti sei messo i bermuda ed una magliettina alle 5 di mattina non soffri il freddo. Finalmente. Sperando che duri. Cosi’ alla rinata voglia di montare in bici ,posso dilungarmi fra le colline senza bestemmiare per il freddo. In questi giorni ho ripreso un po’ tutto, nuoto, bici e corsa. Sabato scorso mi sono fatto tirare il collo da il gruppo di Mirko, da Zola a Marano, poi li ho lasciati alla scalata di Serramazzoni, ripiegando per una piu’ morbida scalata a Guiglia, per tornare a Zola da Castelletto. Mi hanno rendicontato mirabilia di Andrea, soprannominato puledro e mandato avanti ogni volta che qualcuno doveva rifiatare. Ma anche Pietro si e’ difeso alla grande, pur colpito dai crampi.
Domenica puntata al mare con conseguente nuotata, un chilometro in scioltezza. Lunedi, ho fatto da solo il percorso di sabato, ovvero Serramazzoni (partendo da Marano, pero’), ovvero Ospedaletto, San Dalmazio e Serramazzoni. Praticamente 11 km in salita e 11 in discesa.

Martedi corsetta in compagnia di Carla, con scatti in salita finali. Era dalla Cortina-Dobbiaco che non rimettevo le scarpette. Ieri, infine, puntata a Riccione per la nuova casa, e gia’ si preannuncia una battaglia: il contatore del gas sara’ quasi impossibile, ottenerlo, e manca anche quello dell’acqua. Per la luce speriamo. L’unica fortuna e’ che Riccione e’ grande come un fazzoletto, cosi’ praticamente si trova tutto in pochi minuti, pero’ come al solito, la burocrazia e’ una brutta gatta da pelare. Per sbollire la rabbia ho inforcato la bici di scorta e mi sono scaricato con una seduta di un’oretta, bilanciata da una mega piadina al prosciutto al casello di Cesena, sulla via del ritorno. Dopo il casello a destra alla seconda rotonda trovate la baracchian verde a sinistra, di fianco al gommista, ma non parlate di bici (e men che meno di triathlon) senno’ vi attacca una pezza che tornate a Bologna di notte.

Oggi, infine, seduta di nuoto in piscina, con tecnica e altri esercizi.

Ma da ora in poi le mie sortite in riviera saranno frequenti, e non certo per andare a spiaggiarmi. Comunque, dopo i report una foto da San Giovanni con mio fratello di latte, Gianluca, in mutande ciclistiche (grazie a Bonjovi).

La bici di sabato
La nuotata di domenica
La bici di lunedi
La corsa di martedi
La bici di ieri

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