Tranquillo…

…io metto il rapportone, e tu vai con il tuo passo. Nel pieno della cotta finale del giro in bici di ieri (87 chilometri, oltre 4 ore, una salita infinita fino a Sestola -tra l’altro proposta da me- con Gianni, Luca G. e Mimmo) sono le parole di incoraggiamento del mio compagno di discesa, un toscanaccio che si sta allenando per la Oetztaler e che ieri ha fatto “solo” 120 km, con giro da brivido, tanta era l’altimetria positiva.

Come detto, un giro che avevo proposto sabato io a Gianni (mi porti al Cimone?), e lui ha raccolto la sfida senza colpo ferire, lui che la domenica si spara 4 orette fisse con degli scatenati, e il sabato aveva partecipato ai Campionati italiani di olimpico, in quel di Tarzo. Luca G., di passaggio a Bologna, cui basta parlargli di bici che si illumina come un albero di Natale, si unito con entusiasmo, e Mimmo e’ pure sceso da Sestola (mi ricordero’ di questo onore) per venirci incontro e ritornare lassu’. Percorso che in teoria doveva essere il piu’ tranquillo, con la scalata non dalla fondovalle in toto ma deviando per la valle dello Scoltenna, e dopo ben 20 chilometri (in rigorosa salita che doveva essere piu’ pedalabile) ritrovarci al Bar Napoli a Sestola per un caffe’.

A quel punto ero gia’ distrutto. Al pensiero di dover scendere (ma una discesa non e’ mai tutta discesa), ero preoccupato. Cosi’ grazie anche al suddetto toscanaccio (un sostegno morale pari alla gamba…) sono riuscito per lo meno a ritornare alla macchina, ovvero al Parco fluviale di Marano. Distrutto, dislessico e molto depresso.

E’ vero, domenica ci avevo messo 11 chilometri di corsa su e giu’ per i colli bolognesi, e qui almeno avevo sempre corso tranne qualche passaggio troppo duro, pure sui temibili tornanti del primo passaggio di Via del Forte. Ho ceduto solo al secondo passaggio e su quell’ultimo -inutile- chilometro dentro la boscaglia del Parco Cavaioni. Fara’ tanto trail, ma che due maroni, rischiare ogni metro la storta.

Il fine settimana (che per me e’ “giovedi pomeriggio-sabato mattina”) riccionese mi ha visto “work in progress”, con il trasloco della fumetteria (per nulla facile e limitato, dato che parliamo di 3/4 mila fumetti, nonche’ delle librerie che la compongono) nella nuova casa.

Per il resto continua il mio digiuno natatorio, e sto benissimo.

Camminata sui colli bolognesi
Il giro in bici

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