Destino beffardo

Sono di natura piuttosto fatalista, e quando mi capitano certe cose (oltre ad incavolarmi un bel po’) considero sempre che era quello il momento in cui doveva accadere, considerando che poteva -certamente- andarmi meglio, ma anche peggio. Cosi’ ora mi ritrovo una contusione al polso, frutto di una stupidissima scivolata in una corsetta ludico motoria fatta per diletto, senza crono ne’ classifiche. Potevo fratturarmi qualche ossicino, o anche non farmi nulla. Accetto (un po’ incavolato) cio’ che il destino mi ha riservato, e considerando che con la mano destra eseguo il 90% delle cose, la prendo con filosofia e per 4/5 giorni imparero’ ad usare anche la mano sinistra per fare quello che normalmente faccio con la destra.
Ma a ritroso devo ricordare che dopo i 133 esaltanti chilometri, mercoledì in serata avevo anche nuotato, sia pure non completando la seduta, ma con buoni risultati (ovvero uso delle gambe, buon passo, fiato ottimo…), segno che la forma sta arrivando e giovedi pur godendo di un meritato riposo ho volentieri accompagnato Carla per un 45 minuti di corsa ai Giardini Margherita, mentre venerdi ho svolto un duro lavoro in piscina (preparato da me), trasferendomi poi, nel pomeriggio, a Riccione. 
Il sabato ho fatto un altro bel giro in bici (arrivando ad un chilometraggio record di 285 km in una settimana!) sulle colline riccionesi in compagnia di Jacopo, altro mio compagno di squadra, che qua ci vive, e da buon romagnolo ha una bella gamba. Dovevamo arrivare fino al Carpegna ma il lavoro lattacido di nuoto mi aveva cotto un po’ troppo le gambe, per cui ci siamo limitati (si fa per dire) a Mercatino Conca, Montegrimano Terme e San Marino scendendo da Faetano per tornare a Riccione.
E veniamo a domenica, il giorno del fattaccio. La camminata (Prima camminata dei 3 parchi) e’ certamente suggestiva, discretamente dura, dato che si inerpica da Rastignano a Paderno,  e la discesa finale (Via del Paleotto per meta’ poi una scarpata a tagliare) da urlo, solo che la pioggia aveva reso questa scarpata particolarmente scivolosa, ed io che nello sterrato sono negato, ho presto preso l’infilata e nel tentativo di limitare la culata ho usato il braccio sottoponendo il polso ad una pressione eccessiva. 
Morale nessun immediato dolore, ma nel corso della giornata il male si e’ intensificato costringendomi tutto ieri ad immobilizzare alla belle e meglio il polso,
e stamane ad una capatina al Pronto Soccorso, attrezzato per attese bibliche (visto quello che la cronaca riporta). 
Il referto parla (per fortuna) di “Contusione al polso destro”, banda elastica 4/5 giorni, un antiinfiammatorio e per il fine settimana dovrei essere di nuovo come nuovo. Meno male, perche’ lo spettro della frattura sembrava paventarsi realisticamente. Devo comunque complimentarmi con il pronto soccorso del Sant’Orsola, che -pur con codice verde (secondo dal basso in gravita’)- ha sbrigato la pratica “Ironfrankie” in soli 45 minuti, radiografie ed un bendaggio piu’ professionale inclusi…
Ne approfittero’ per uno scarico forzato, sperando in una super-supercompensazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *