Trail dell’Ulivo.
Alziamo l’asticella. Dopo il Trail del Tartufo (17km e 1000 D+), Trail dell’Ulivo a Brisighella: 25 km e 1500 di dislivello positivo. Per questo Trail avrò Romano Gagliardi come guida, che già ringrazio (ma non sarà mai abbastanza per quello che ha fatto). Carla decide di cimentarsi nel trekking da 10 km….
I video dell’edizione 2016 tra fango e pioggia torrenziale sono apocalittici, quest’anno sembra che la scampiamo: le piogge sono previste solo nel pomeriggio.
Tanti bolognesi, tanti Spartans. Alle 7.30 circa, il briefing, e le cose -si capisce subito- sono molto artigianali (nei trail e’ frequente, ed e’ un pregio, proprio per mantenere lo spirito selvaggio): ci dicono che la distanza e’ CIRCA 25 km, perché nelle 3 misurazioni non hanno trovato una distanza univoca. Bene, non benissimo.
Alle 8 (sempre circa) si parte (3…2…1…Via!, come nelle camminate di una volta). Il sole e il clima tiepido fanno sperare in bene, il terreno regge bene, e il mio passo in salita mi permette di non essere ultimo. Anche in discesa, essendo compatto e non sassoso, azzardo. Ho i bastoncini per la prima volta, e cerco di usarli bene, come Romano mi spiega. Anche se spesso si impigliano nei rovi.
Lungo il greto di un torrente i primi problemi. 2 storte, ma procedo. Al decimo chilometro la fatica comincia a farsi sentire, ma il tempo e’ ancora bello e l’umore positivo.
Verso il vero ristoro (quello con i cibi solidi) del 15imo il cielo si incupisce e i primi tuoni echeggiano lontani. Arriviamo al ristoro che piove. Non eravamo andati malissimo, fin li, non eravamo neanche ultimi! Ma ora tutto e’ complicato. In breve i sentieri diventano fiumi d’acqua e fango, e scivolosi. In salita un passo avanti e due indietro, in discesa cominciano le culate e ben presto ne perdo il conto. L’umore peggiora, le insicurezze (già notevoli) che ho nell’affrontare le discese diventano enormi e ogni passo quasi mi fermo. Devo ragionare sulla strada da sciogliere (erba e sassi da privilegiare ad ogni costo) perché mettere un piede nel fango e’ scivolata sicura.
E piove… forte, piano, poi di nuovo forte, ma piove incessantemente….
Mentre sto arrivando al 21imo decido di mollare tutto, la fatica e’ troppa, il gusto nullo. Ma quando arrivo al ristoro cambia tutto. L’orgoglio e la testa dura prevale. Sono in ballo? Ballo! Non saranno questi 4 km a farmi desistere. Romano mi fa coraggio, e nonostante le mie forze mentali siano allo stremo, quelle fisiche (anche i piedi, si!) reggono.
Saranno comunque i peggiori 4 chilometri: fango, salite e discese a muro. Qui la scivolata da trenta metri, con Romano che non sapendo cosa fare mi ha seguito, come negli acqua scivolo… Qui il campo di fango infinito, le scarpe che sembrano ciaspole tanto il fango si attacca! E l’illusione di vedere il traguardo, li, dietro le viti, e invece altri 2 km prima di poter dire “C’è l’ho fatta!”
Ecco il vero problema nei trail e’ di non avere riferimenti chilometrici (all’ultimo bivio ho sperato di vedere il cartello “Ultimo km”, ma era solo un’altra freccia…) e di non credere mai che sia finita.
Dopo l’ennesima curva, l’ennesima bestemmia, finalmente il traguardo.
Grazie Romano, soprattutto per avermi sopportato. Più che supportato.