Ho cercato di scrivere emozioni, e quant’altro, ma in questo blog cerco anche di scrivere come ci si arriva ad un IM, quanto bisogna allenarsi. Nel mio sito troverete un link per ordinare un “book” cartaceo di allenamenti, con diversi livelli, altri siti sono Training Peaks o anche quello di Gale Bernhardt. Questi ultimi sono solo consultabili online, ma tutte le mattine, nell’email insieme alla newsletter che vi da il buongiorno, troverete l’allenamento quotidiano.
Insomma, basta SOLO nuotare, pedalare o correre, sempre piu’ forte, sempre piu’ a lungo? No. Nessuna persona normale (nemmeno io!), dopo 180 km di bicicletta (e 1 ora e 15, o 1 ora e mezza di nuoto in una tonnara) ha voglia di farsi 42,195m di maratona, anche di passo per finire una fatica in 10, 11 12 ma anche 15,16 o 17 ore. Ho visto atleti che in bicicletta mi passavano dopo pochi chilometri (a nuoto un po’ mi difendo!) che dopo pochi chilometri dal cambio bici/corsa erano fermi, seduti sul ciglio della strada e nessuna voglia di continuare. Testa china o sguardo perso nel vuoto.
E ordunque, oggi il coach ha sentenziato:
400m di riscaldamento a stile libero, di cui 200m con le palette.
Poi un po’ di tecnica, pallanuotista stavolta (testa sempre fuori dall’acqua e bracciata corta):
4 x 25m uno, solo con il sinistro, uno, solo con il destro, uno alternato ed uno completo. 2 volte, 50m sciolti dopo ogni serie.
Poi, il piatto forte:
6 serie, ciascuna composta da un 50m, un 100m e un 150m in cui il primo 25m era sempre a delfino, e uno si’ ed uno no con le palette. A 1’10” ogni 50m (2’20” il 100 3’30” il 150), anche se inizialmente era 1′.
Seduta molto pesante. Specialmente i set con i 25m a delfino con le palette, perche’ le braccia pesano quintali. Senza, anche se sono piu’ lento, mi salvavo.
Eppoi che piove, senno’ 2 orette di bici erano da programma.
Avanti pure…