Ritorno a Bologna mercoledi sera con la testa che mi scoppia. Le nozioni sono tantissime e ci mettiamo pure che il Costa ed il Bottoni non sono troppo convinti del titolo della mia tesi, volta ad approfondire un primo approccio psicologico e metodologico ad un giovane che decide di dedicarsi al triathlon.
Sono parimenti carico di idee, un collega torinese mi ha suggerito un modo per collaborare con le societa’ di nuoto, ciclismo e atletica per scovare e avviare giovani alla triplice. Da qui a pensare ad una scuola d’avviamento al Triathlon a Bologna il passo sarebbe breve, se -ovviamente- le istituzioni non dico aiutassero, ma ALMENO non intralciassero. Sono certo che la ritrosia e la gelosia di certe societa’ sportive saranno piu’ semplici da superare.
Ovviamente chi -leggendo queste righe- si ritiene in grado di poter collaborare al progetto e’ benvenuto, offrendo spazi, tempo, disponibilita’ o allievi. Io vado avanti, intanto, e ho gia’ cominciato a preparare un ragazzo di buone speranze. Ho gia’ dimezzato il mio tempo libero e il tempo per il mio training, ma credo in questo progetto ogni giorno di piu’, e non sara’ un no a fermarmi. Gia’ ho incassato un “interessante progetto” da una societa’ di nuoto.
E per rimanere “sul pezzo”, assodato che per il 2012 non potro’ partecipare alla Legacy Lottery per Kona (mi manca l’IM del 2010, ovvero bisogna aver completato un Ironman negli ultimi 2 anni) sto valutando su quale prepararmi nel 2012, incastrandolo fra i 2000 impegni gia’ presi.
E nel frattempo ho ripreso ad allenarmi, correndo giovedi (seduta breve con ripetute in salita), venerdi 1 e 2 (lento piu’ allunghi) nuotando sabato con i Master CUSB, e correndo oggi con un fondo medio a due velocita’.
Insomma sono tornato!