Nessun problema, i suoi rulli sono attrezzati, ma gia’ mi rodeva non poter avere dei dati miei. Riscaldamento mentre Carla faceva il suo test, e poi via, 53-17, partenza 80 watt ed ogni minuto incremento di 20 watt. Fino a 220 watt, poi le gambe (battiti a 145) hanno detto basta, prima ancora che io potessi -razionalmente- tentare di insistere per un altro step.
Risultato scontato, ovvero la bici non e’ il mio forte, e nemmemo sperare di difendermi in qualche modo. Oltretutto, vedendomi “all’opera” la mia tecnica e’ scarsa, la mia postura sbagliata e sono assolutamente un disastro. Per dirla come me l’ha detta lui, sono energeticamente dispersivo. Tanta fatica per un risultato minimo.
Il che vagamente mi ricorda la scuola, quando io mi facevo un sedere quadrato per prendere una risicata sufficienza, e poi sentirmi dare dell “intelligente che non si applica….”
Comunque non mi da tregua, e mi ha imposto ritmi keniani nella mezza di Barcellona: il passo medio dovra’ stare fra 5-5.10/km. Insomma molto vicino ai miei personali (pre neuromi). Anche Carla, per tentare il suo personale dovra’ fare dei tempi bassi, ma -sono certo- che non avra’ problemi.
Scornati per bene con la coda fra le gambe siamo tornati a casa, lei subito, io dopo una tristissima seduta di nuoto in cui mi sono passati davanti tutti i peggiori incubi (ho ripercorso tutta la bici dell’Elba), e perfino ho meditato il ritiro dalle gare, dopo una tale batosta.