Poi comincia la discesa, e allora sono guai. Il sentiero si fa stretto, e a “V”, e rischio continuamente la storta: cammino, e con molta attenzione scendo: sarebbe stupido farsi male a 20 giorni dall’IM… Ma sarebbe piu’ facile se non dovessi farmi da parte continuamente perche’ sono un bel tappo, per chi invece stambecca benissimo (tantissimi). Dopo 11 km (con risalita di quota di qualche decina di metri fra l’ottavo e il nono km) sembra fatta, il sentiero e’ finito e siamo a Sasso. Macche’, (senno’ l’avrebbero chiamata in maniera diversa, no?), prima passiamo sotto i ponti dell’autostrada, poi risaliamo una scalinata ripidissima per passare un ponte sopra il Reno . Ed infine arrivamo in piazza a Sasso. Durissima. Oltre un’ora e 36 minuti, ma almeno le caviglie sono salve. Le mie, perche’ Carla invece ha preso una storta per cui ora non appoggia neanche il piede.
Comunque il dislivello parla chiaro: 1167m a salire (ed altrettanti a scendere).