Da li’ alla fonte delle Terme, per una sana bevuta, sono poche centinaia di metri e dato che Dozza (meglio, la salita che dalla Val Sellustria porta a Dozza) non e’ distante, ci siamo spinti fino a li’, in quella che ritengo una delle salite piu’ dure (anche se relativamente corta), perche’ sono 5 strappi taglia gambe. E dopo quelle botte di acido lattico le gambe urlavano al pensiero, ma come sempre, quando fai una salita al 18%, dopo, quella al 10%, ti sembrera’ pianura, cosi’ in qualche tratto ho pure messo un dentino piu’ duro, il 39-24!
Ritorno uguale, per la Via Emilia e giu’ fino algli Stradelli, ma ogni dosso era uno sprint. Ed ogni sprint la mia partenza era ok, tenuta pessima, con il coach a sfilarmi a meta’ del dosso. Alla fine, sprint anche sui sotto passaggi stradale di Via Guelfa e ferroviario via Due Madonne, tanto ci eravamo entusiasmati. Ma poi le gambe tremavano per lo sforzo. Ho perso tutti gli sprint, ma almeno un po’ di fiatone e qualche stilla di sudore gli ha imperlato la fronte, oggi. Tanto da meritarmi un “adesso comincio a divertirmi, a portarti fuori in bici” che suona melodia.
In serata la Corri con l’Unita’ di 7 km (scarsi) a Mascarino, cosi’, per sciogliere le gambe. Con Carla in fuga per qualche chilometro (assatana sotto i 5.30/km!) ed io ad inseguire, l’ho raggiunta solo perche’ ha ceduto di schianto. Ma alla fine anche lei e’ stata sotto i 6 minuti al km. Evviva.