Ma nonostante la buona volonta’ mi andavano via, ed io arrancavo a passo 6.00/km (che -ovviamente non e’ il mio passo migliore). Poi, scaldandomi, ho alzato il ritmo ed andavo sempre meglio fino a riprenderli e superarli, accelerando ancora e arrivando sui 4.50/km, tenendo poi un poco affannato 5.07/km, anche stimolato da un podista con cui ci divertivamo a tirarci l’un l’altro. Alla fine 11,14 km ad un passo medio di 5.14/km, in 58’19”. Una buona corsa, finalmente, senza sensazioni di crampi, dolori ai piedi o altri impedimenti mentali, solo la fascia cardio un po’ troppo lenta e che dovevo recuperare periodicamente ed il miele ai propoli di difficile digestione che mi trascinavo dalla colazione e che mi ha causato bruciori per tutto il tempo. Azzeccato, finalmente anche l’abbigliamento, senza dover rabbrividire sotto un’esile maglietta.
Tutto sommato, sia pure che il paesaggio di questa zona sia veramente orribile (ma non ce se ne accorge neanche in giornate ocme queste, dove si vede a malapena a 100m) ed il piattume totale, apprezzo questi tracciati. Mi permettono di avere una regolarita’ di ritmo a me ben piu’ consoni di tracciati ondulati o vallonati, tant’e’ che e’ bastato che negli ultimi 300m ci fossero 2 curve di troppo per farmi recuperare dal combattivo podista che pensavo di aver seminato.
Avevo programmato nel pomeriggio una bella rullata, ma ho le gambe un po’ provate, e mi sa che rimando a domani… Intanto ribadisco quanto ho scritto su feisbuc: il bello di aver cominciato a correre a 40 anni e’ che non puoi rimpiangere i tempi che facevi da giovane ma goderti i piccoli miglioramenti anche se invecchi