Gia’, dovevo fare un’oretta di bici facile facile e mi vado ad infilare in una ascesa durissima. La partenza, da Pianoro per ragioni logistiche, il percorso da inventare, o meglio fondovalle Savena ad minchiam, fino a che ne avevo voglia cioe’, ma a quel cartello malefico che indica “Brento” non ho resistito. Perche’ poi la fondovalle Savena e’ monotona… E allora Brento. Dura, irregolare e con due strappi micidiali. Uno dritto per dritto di 100m al 19%, l’altro che assomiglia alla curva delle orfanelle (due tornanti di seguito) di San Luca. Sopravvissuto, si. Poi una bella discesa fino alla provinciale per Monzuno, quella che arriva da Vado, e si risale, 4 chilometri. Gli ultimi 2 fanno male davvero. Un po’ d’acqua fresca alla fontana della piazza (no, i 3 km di Montevenere oggi no, grazie) e giu’ a rotta di collo verso la fondovalle, e infine di nuovo Pianoro, dopo esser passati per la gola di Scascoli, che fa sempre un bell’effetto. Alla fine due ore, una 50ina di chilometri e un po’ di rammarico perche’ mi vado a cercare sempre dei guai (ciclisticamente parlando).
In serata bisognava sciogliere la gamba, e niente di meglio di una corsetta in uno dei tanti appuntamenti podistici del Corri Bologna, per di piu’ vicino: Via Due Madonne, al Fossolo. 7 km nel verde del Parco dei Cedri, lungo il Savena, tanto per dare continuita’ alla mattinata… Prima del via salutati calorosamente il Mazzo e il Sammaro con gentili consorti (in camminata), Donato e compagna, quella sciagura di Stefano ed altri habituée pastaroli podisti (non ultimo il mitico Coriolano che mi ospita nella tenda e mi fornisce il pass della gara, pur non essendo piu’ della “famiglia”) Sul fronte Saragozza, visti Massi e Hayman, sfrecciati a velocita’ supersonica, e Luciano, al ristoro finale (perche’ di uno sul percorso nemmeno l’ombra) con body da gara. Un figurino lui, un figurone il body.
Domani solo un po’ di nuoto…