Quindi, onore ai “mutati” Luca, Lino, Andrea, Mirko, Pietro e Claudia, che hanno sfidato le fredde (ma non potevamo lamentarci piu’ di tanto, c’erano anche 2 “lunghisti” che si sono immersi con il solo slip…) acque dell’Adriatico per una corroborante seduta, consistita in teoria (20 minuti) e pratica, circa 1,5 km -salvo zigzag) sotto l’occhio vigile del coach Luca. I risultati ci sono stati, cosicche’ quattro sono riusciti a seguire le istruzioni di Luca (state in gruppo, seguite la scia…) arrivando ben prima di me, Pietro e Claudia che abbiamo cercato di cavarcela. Solo l’esperienza mi ha permesso di non arrivare dietro a tutti, per cui tirando dritto x dritto ho contenuto il distacco.
A seguire, io (e Carla, la quale -nel frattempo della lezione- consolidava la sua abbronzatura lucertolandosi al sole) Mirco e Luca, ci siamo concessi un piatto eccellente di strozzapreti alle canocchie, cui seguiranno bis, al pari delle sedute in un futuro prossimo.
Ma la giornata era ben lungi dal finire, visto che dopo il ritorno (e 5 punti della patente persi per il cellulare all’orecchio) a Bologna, io e Carla ci siamo diretti verso Mantova, dove mia cognata e il compagno (quelli di Samana’) ci portavano in un Ristorante di Castel d’ario, la Locanda al Commercio-Rolli, dove fra un assaggio di tortelli di zucca tipici (con l’amaretto, cioe’), riso (vialone nano asciuttissimo) ai saltarei (pescetti e microgamberi di fiume fritti) e alla pilota (non dedicato a Tazio Nuvolari, che qui e’ nato) fatto con salsiccia asciuttissima e costine (puntel) alla brace, ci siamo dimenticati del resto del mondo. Lambrusco ad innaffiare, semifreddo al torroncino e sbrisolona a chiudere… Un’esperienza culinaria da standing ovation. Eccezionale il liquore di liquirizia.
Oggi, dieta, e corsa……….