Molti sono gia’ in vasca a scaldarsi (? ci saranno 35 gradi qua dentro, e non potra’ che peggiorare): la media e’ di 20 per corsia. Una tonnara di triathletica memoria…). Io (che non mi scaldero’ certo per un cento stile!) passo dalla vasca agli spalti (dove abbiamo il nostro QG), e cio’ lo paghero’ oggi, con un sontuoso mal di gola e un po’ di febbre. Intanto alla spicciolata arrivano gli altri, Marco (il coach), Cesare, Tommaso, Mauro, Matteo, Ivana…. Quest’ultima e’ piu’ emozionata di un esaminando della maturita’. Eppure ha fatto gia’ tante gare… Io sono emozionato come quando mi lavo le ascelle. La bolgia e’ notevole, il bordovasca contiene a fatica gli atleti, la maggior parte di una certa eta’ (e peso…)
Alle nove fuori tutti che si comincia. La cosa e’ anche abbastanza seria: crono elettronico con le piastre, giudici anche in virata e partenze “da pro”. Le mie speranze di una cosa rapida si frantumano in fretta: alla fine hanno chiamato trentatre’ batterie da 6 di cinquanta delfino. Ed ecco che partono i cento stile (sono le 10 e un quarto). Come ulteriore tentativo di sbrigarmi avevo messo un tempo alto (1.50.00).
Ma sono nella seconda batteria, (tutte donne, tra l’altro, e pure di una certa’ eta’). La gara, bollata in 1.27.45 (PB se non ricordo male), sarebbe stata perfetta (un tuffo senza perdere occhialini nasello e costume, per una volta!) se la prima virata non l’avessi fatta, visto che mi sono scaravoltato in 20 cm, e nella successiva spinta i piedi sono scivolati in aria, anziche’ spingermi verso il ritorno. Se avessi battuto le gambe Le hai lasciate a casa, stamattina? mi ha chiesto il coach, (stamattina? sempre!) poi come ulteriore finezza -sempre secondo il coach- avrei dovuto respirare ogni 3 o 4, non 2, come faccio da una vita, ma qui siamo nella fantascienza pura, visto l’appeal che questa gara aveva su di me.
Comunque alle 10 e mezzo ho finito, e siccome il tutto e’ durato un stormire di foglie, avrei voluto farle tutte le gare, tanto ero carico. Insomma neanche il tempo di dire ora tocca a me che era gia’ tutto finito. Mettete un maratoneta a fare una gara da 200m, un Ironman a fare un triathlon sprint e avrete un’idea di come mi sentivo dopo.
Alla fine sono poi stato contento, ho fatto il mio personale, non sono arrivato ultimo di categoria, ho portato punti alla squadra. Mi sono pure preso un po’ di influenza, ma che volevo di piu’?
Finisco con un po’ di foto ufficiali di New York…