Tutto pronto (o quasi) per partire vado per accendere la macchina. Un posteggio piu’ all’ombra non potevo trovarlo, e -se possibile- era anche piu’ freddo. Ma la macchina non fa una piega, giro la chiave e si accende. Non faccio neanche a tempo a dire “E vai!” che si spegne. Oddio. E mo’? Provo e riprovo, niente. Morta. Alla fine (con la batteria che sembrava scaricarsi) mi rassegno e faccio chiamare il meccanico. Tralascio la conversazione in cui mi rinfaccia di non aver fatto rifornimento con gasolio artico, di non aver messo neanche un additivo e insomma che non si tratta cosi’ un auto. Insomma un padre degenere.
Poi accade l’imprevisto… Uno degli ospiti parte e non arriva neanche in fondo alla discesa che si ferma… Lui ha tre figlie, e quindi dopo un rapido consulto mentre liberano la mia (che era anche posteggiata fra 2 altre auto) ilmeccanico gli traina la sua. Io sconsolato e rassegnato provo un’ultima volta…. Si accende (ma l’aveva gia’ fatto di accendersi e poi rispegnersi)…. Stavolta no: rimane accesa….dai….si! Riesco a muoverla, poi mi metto a 3000 giri in attesa che si scaldi.
Mi consigliano di fare dei giri intorno al parcheggio, e come un criceto ne faccio uno, due, fino a 5, quanto torna il meccanico, il quale grida al miracolo, perche’ un po’ puo’ stare accesa, ma la paraffina si congela nel filtro e non e’ possibile., insomma che strano, ma oramai e’ calda, mah, e se poi per strada ti fermi, ci vuole il carro-attrezzi… Terrorizzato gli chiedo di venire con me fino dal benzinaio, in paese, per metterci il famoso gasolio artico..
Insomma alle 17 sono a Bologna, pronto per la seduta di nuoto master delle 19 e 30, stavolta viene anche Carla. Lei nuoto libero, io un 2000 metri di cui molti di gambe. Per il rotto della cuffia, stavolta…