Ultimo lungo

Ovviamente in bicicletta, prima della maratona. 102, 3 km lungo la valle del Sillaro, scelta per la minor “durezza” rispetto a quella del Setta, ed anche perche’ arrivare al Passo della Raticosa ha sempre un certo fascino. Oggi eravamo nell’occhio soleggiato del ciclone piovoso che da qualche giorno e ancora per qualche altro sembra incombere su Bologna. Cosi’ anche se le gambe erano un po’ stanche, ieri sera ho lasciato in auto la bici appena ritirata dal Negro lavata, con i pattini freni e la sella nuova di zecca (Selle Italia mod. SLR Kit Carbonio Flow), cosi’ che stamattina ero gia’ pronto.

Infatti nemmeno alle 11.00 aggredivo (!) la ignorantissima salita della valle Sillaro, che non ha pendenze allucinanti, ma strappetti brevi seguiti da discesine stupide che spaccano le gambe. Almeno fino a Piancaldoli, che, come ho gia’ avuto modo di raccontare e’ il paese costruito al 10% fisso. E da li’ le pendenze rimangono sempre attorno al 7/8%.

Alla fine pero’ sono arrivato al Passo della Raticosa senza neanche troppa fatica, tanto da meditare di allungare fino al Passo della Futa, ma non avendo molto tempo per io 13 + 13 km che servivano, ho rimandato. Pero’ sono sceso per Monghidoro e Campeggio, tornando cosi’ sulla Valle d’Idice e rifacendo il percorso della volta scorsa, con il solito pezzo da Ozzano a Castel San Pietro sulla via Emilia, trafficata e vallonata, controvento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *