Cosi’, ricaricata la pila, ho deciso di farmi la gita sui Colli Euganei. Caricata la bici sull’auto dopo un’ottantina di chilometri sono uscito a Monselice, e da li’ ho cominciato l’escursione. Subito mi accorgo, stavolta, che si’ funziona il deragliatore (quindi 50 o 34), ma il pacco pignoni rimane inchiodato sul 19. Che fare? Rinunciare o tentare? Sia mai, e quindi parto, dopo aver cercato di risolvere il problema via telefono.
Da Manselice mi dirgo verso Arqua’ Petrarca, poi Baone ed Este, superando il primo “colle” (Sassonero), poi Lozzo Atesino, Vo’ e Teolo, che mi impegna discretamente (ricordo che avevo il 34-19) poi Abano terme, Montegrotto e ritorno, controvento. 72 km ai 25 di media, considerando anche le soste per orientarmi. Ora la bici e’ in officina, sperando che venga risolto anche questo problema.
Per concludere degnamente la giornata la seduta con i master, e siccome ldi gar epe run po’ non ce ne saranno, tanta legna. Solo che io non avevo piu’ le gambe, e mi passavano anche quelli della corsia lenta del nuoto libero. Solo con l’adozione di un pullbuoy ho salvato un po’ la faccia.
Comincia a piacermi questo nuovo modo di affrontare le uscite in bici, avevo bisogno di andare oltre. Di uscire dai soliti schemi e strade dei dintorni. In una delle prossime uscite mi piacerebbe fare il giro della granfondo Gimondi (percorso medio), ma potrebbe bastarmi anche il Selvino o la salita della Forcella di Bura ma mi servirebbe una guida locale, un lunedi’ o un mercoledi’ non festivo. Ma forse chiedo troppo :-D.
In attesa del disgelo, perche’ arrivera’ pure il momento delle montagne “vere”…